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anno accademico 2016 / 2017
II sessione: gennaio - maggio 2017
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Da parte di molti
è avvertita
la mancanza
di occasioni
di formazione
politico-culturale
rispetto ai
principali problemi
del nostro tempo.
I partiti e
i movimenti politici
sono
inevitabilmente
attratti
dagli
impegni quotidiani
e
spesso dalle
scadenze
elettorali.
Anche per chi
voglia interessarsi
più a fondo
alle vicende
politiche
e
istituzionali,
alle questioni
ecologiche,
economiche
e sociali,
alle
tematiche
internazionali,
giuridiche ed etiche,
è sempre
più difficile trovare
momenti di
conoscenza e
approfondimento.
Riuscire a
scavare
profondamente
nella complessità
dei problemi,
tentare di
superare i confini
ideologici,
guardare alle
dinamiche e
agli scenari
del futuro
tenendo conto
anche della
storia e della
memoria del
passato,
mettere a
confronto
competenze
scientifiche e
culturali diverse:
questi sono
gli obiettivi
della Scuola di
formazione
politica e culturale
“Alexander Langer”.
Militante politico
e docente,
consigliere regionale
e provinciale,
euro-parlamentare,
eco-pacifista
e
autentico umanista,
Alexander Langer
è stato un vero
testimone e profeta
del nostro tempo
ed ha lasciato
una straordinaria
eredità intellettuale,
culturale e politica.
Alla sua figura
è intitolata questa
iniziativa di
formazione politica
e culturale, con
incontri mensili
a
carattere seminariale,
aperti a tutte le
persone interessate.
La Scuola Langer
è attiva dal 2006.
Ogni incontro
viene introdotto da
un’ampia relazione
da parte di uno
specialista della
materia,
a cui
segue
uno spazio
di approfondimento
e discussione con
tutti i partecipanti. |
4. sabato 20 maggio 2017
BADHEEA
DALLA SIRIA IN ITALIA
CON
IL CORRIDOIO UMANITARIO
La straordinaria avventura
dei corridoi umanitari:
una risposta
civile ed umana
alla tragedia
dei migranti in fuga dalla guerra
Presentazione del libro “Badheea. Dalla Siria all’Italia con il corridoio umanitario” (il Margine). Badheea è una matriarca siriana, madre di nove figli, nonna di venti nipoti. Il libro ripercorre la sua storia: la vita in Siria, la rivoluzione, la fuga dalla guerra, la permanenza in Libano, l’incontro con i Corpi civili di pace dell’Operazione Colomba, l’arrivo in Italia.
“Il 29 febbraio 2016 atterra a Fiumicino un volo proveniente da Beirut. Novantatré persone, in gran parte bambini, tutti siriani. È il primo corridoio umanitario che porta in salvo un gruppo di persone in fuga dalla guerra. In sicurezza e lontano dalle mani dei trafficanti. Fra di loro c’è anche la donna protagonista di questo libro, Badheea. Un libro che racconta anche di un gruppo di volontari italiani, i Corpi civili di pace dell’Operazione Colomba della Comunità papa Giovanni XXIII, che hanno vissuto con Badheea e con la sua famiglia per tre anni nei campi profughi del Libano. Racconta di un passaggio verso una vita degna di essere vissuta, del corridoio umanitario aperto dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Tavola Valdese, che ha consentito a Badheea di richiedere protezione internazionale.”
La storia di Badheea parla di alcune sfide che abbiamo davanti: non è solo l’umanità in fuga a giocarsi il proprio futuro; è in discussione anche la nostra umanità, la nostra capacità di comprendere, condividere, accogliere.
relatore Mattia CIVICO
Nato nel 1972, sposato con tre figli, laureato in scienze psicologiche all’Università diPadova, ha lavorato negli ambiti della prevenzione del disagio giovanile e della promozione della salute mentale ed è stato coordinatore di un Centro servizi anziani prima di entrare in politica. Eletto nel Consiglio provinciale di Trento nel 2008 e rieletto nel 2013 per il PD, è stato tra i primi in Italia ad occuparsi dei corridoi umanitari e ha partecipato alla gestione dell’arrivo del primo gruppo di profughi siriani a Trento. Autore del libro “Badheea” edito da Il Margine (Trento, 2017).
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3. sabato 22 aprile 2017
IDENTITÀ TRENTINA
E IDENTITÀ SUDTIROLESE
Cultura, storia, societÄ e istituzioni
del Trentino e dell’Alto Adige/SÜdtirol
nella dimensione italiana ed europea
Le cerimonie del 5 settembre 2016 a Trento e Bolzano per i 70 anni dell’accordo Degasperi-Gruber hanno messo in evidenza l’esigenza di por fine ad una stagione, in cui la potestà autonomistica derivava da
concessioni più che da un moto di popolo, manifestatosi, in tempi diversi, solo con l’adunata dell’ASAR a Trento e della SVP a Castelfirmiano. Il dato consegnatoci dalla storia è quello del Trentino e del Sudtirolo come due regioni di confine, l’una italiana e l’altra germanica. I patti reggono se alla loro base vi è una comune valutazione degli accadimenti lieti e meno lieti che hanno viste protagoniste le popolazioni. Se il “Frame”, entro cui si vince o si perde in termini di civiltà, è l’Europa, i popoli devono riappropriarsi della sovranità. Solo con la rivoluzione dell’uomo comune, si potrà dar vita alle “utopie concrete” pensate da Alexander Langer, tradotte oggi entro un’Unione federale europea.
relatore VINCENZO CALÌ
Laureato in Sociologia con una tesi in Storia contemporanea (con Ottavio Bariè). Dal 1974 collabora con il dipartimento di Teoria e storia sociale di Trento. Seguono gli incarichi di borsista con i professori Hartmut Ullrich, Jens Petersen, Roberto Ruffilli, K.Voigt e Paolo Prodi. Dal 1978 è curatore dell’archivio Battisti e dal 1980 fa parte della Direzione del “Museo del Risorgimento e della lotta per la libertà” di Trento. Ricercatore universitario di Storia moderna e contemporanea dal 1980, è eletto nel C.d.A. dell’Università di Trento e nella sua giunta esecutiva. Dal 1985 al 2003 è Direttore del Museo del Risorgimento, prosegue nella cura delle pubblicazioni di Cesare Battisti e promuove l’attività del Museo all’interno della rete degli Istituti storici della Resistenza. Dal 2003, prosegue la collaborazione con l'Università di Trento come docente di Storia contemporanea a contratto fino all'anno 2011-2012 e con la Fondazione Museo storico del Trentino, membro del Comitato di indirizzo e vicepresidente dell'Associazione Museo storico.
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LE IMMAGINI
Trento,
23 aprile 2017
RIFORMA DEL-
L’AUTONOMIA: «SERVONO LEADER»
Identità trentina e identità sudtirolese:
alla scuola Langer,
Calì sottolinea
i punti deboli
del processo
dal Trentino di domenica
23 aprile 2017
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2. sabato 25 febbraio 2017
VERSO IL TERZO STATUTO
DI AUTONOMIA
Il dibattito sulla riforma dello
Statuto speciale
del
Trentino-Alto Adige/SÙdtirol
in relazione ai lavori della “Convenzione”
a Bolzano e
della “Consulta” a Trento.
Metodo di lavoro,
problemi, criticitÀ e prospettive.
relatori
Gianni LANZINGER per la Provincia di Bolzano
Jens WOELK per la Provincia di Trento
GIANNI LANZINGER è iscritto come avvocato all’Or- dine professionale di Bolzano dal 1967, svolgendo pratica di giuslavorista. Quanto all’impegno politico-istituzionale, è stato consigliere comunale di Bolzano per “Neue Linke/Nuova Sinistra” e quindi per i Verdi, nel periodo dal 1980 al 1990 e deputato del Gruppo Parlamentare Verde nella X Legislatura (1987-1992) con incarichi nella Commissione Affari costituzionali della Camera e nella Bicamerale Affari regionali. Ha ricoperto l’incarico di presidente del Conservatorio di Bolzano essendone oggi presidente del Nucleo di valutazione. Dirige l’Accademia di dialogo interculturale dell’Agenzia di formazione permanente UPAD di Bolzano, di cui è Consigliere di amministrazione. Un suo saggio sulla riforma dello Statuto è pubblicato in “Un’idea esagerata di autonomia” (2016).
JENS WOELK è docente di diritto costituzionale comparato nella Facoltà di Giurisprudenza e coordinatore del Corso di dottorato di ricerca interdisciplinare in “International Studies” dell’Università di Trento. Dopo il dottorato in scienze giuridiche all’Università di Regensburg (Germania), è stato Senior researcher presso l’EURAC di Bolzano (1994-2000), nella quale continua a collaborare con l’Istituto per il federalismo e regionalismo (ora vice-direttore). La sua ricerca comprende: federalismo, diritto costituzionale dell’UE e comparato, diritto delle diversità e delle minoranze, trasformazione costituzionale dell’Europa sudorientale. Varie missioni per l’Unione Europea e per il Consiglio d’Europa nei Balcani. È Vice-Presidente della Consulta della Provincia autonoma di Trento per la riforma dello Statuto. |
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Trento, 3 marzo 2017
L’AUTONOMIA DEI SEPARATI
IN CASA
di Roberto Colletti
dal Trentino
di venerdì
3 marzo 2017
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1. sabato 28 gennaio 2017
I PROBLEMI DEL LAVORO OGGI
E LE CONSEGUENZE DOMANI
Non esiste piÙ la sicurezza di un lavoro
che duri tutta la vita. PuÒ essere da
stimolo al cambiamento se libera scelta,
ma il rischio per chi È giovane oggi
È di vivere anni e anni di precarietÀ.
Il sistema previdenziale si È sempre
intrecciato con le esigenze del mondo
del lavoro: È ancora cosÍ ?
relatrice LUISA GNECCHI
Nata a Bolzano il 4 giugno 1953. Maturità classica, ha lavorato all’Inps dal ‘73 all’89, distaccata in Cgil è stata Segretaria generale del Pubblico impiego e poi Segretaria generale della Confederazione Cgil/Agb (1996-1998). In precedenza è stata membro del gruppo”Alexandra Kollontay” che ha progettato e aperto il consultorio ”Associazione italiana per l'educazione demografica” (AIED) nel 1973. Diventa poi membro del Comitato pari opportunità e consigliera di parità dal 1990 al 1998. Dal 1998 eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano e regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, diventa Assessora al lavoro, scuola e formazione professionale per la prima legislatura. Rieletta nel 2003, diviene Vice Presidente della Provincia autonoma di Bolzano e, oltre a quelle della prima legislatura, assume anche le competenze innovazione, cooperative, pari opportunità e immigrazione. Nel 2006 diventa Vice Presidente anche della Regione con la competenza agli Enti locali, fino al luglio 2008. Eletta per la prima volta alla Camera dei deputati nel 2008 nella circoscrizione Trentino Alto Adige, viene rieletta nel 2013 e fa parte della Commissione Lavoro come capogruppo del Pd.
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la relatrice
LUISA GNECCHI
LE IMMAGINI
ATTENZIONE
La sede
dell'incontro è:
TRENTO
Sala
Conferenze
HOTEL AMERICA
via Torre Verde, 50
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anno accademico 2016 / 2017
I sessione: settembre - novembre 2016
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3. sabato 26 novembre 2016
REFERENDUM COSTITUZIONALE del 4 DICEMBRE
e legge elettorale ‘Italicum’
Confronto aperto tra le ragioni del SI e
le ragioni del NO nel merito
della riforma costituzionale Renzi-Boschi e sulla connessa
legge elettorale ‘Italicum’
relatori Guido
DENICOLÒ
per il SI
Marco BOATO per il NO
GUIDO DENICOLÒ è nato 61 anni fa in Val Venosta, Alto Adige-Südtirol. Studi e laurea in giurisprudenza all’Università di Padova. Avvocato dello Stato dal 1987. Impegno politico nel PCI fino al 1983, nell'associazione degli studenti universitari sudtirolesi e nel movimento per la convivenza inter-etnica. Nel 2001 con l'associazione "Convivia" partecipa alla battaglia contro il censimento etnico e per la scuola bilingue in Alto Adige-Südtirol. Si interessa in particolare dei temi di diritto costituzionale e di dottrina dello Stato.
MARCO BOATO sociologo, giornalista, saggista, parlamentare dei Verdi e dell’Ulivo per più legislature,
ha fatto parte delle Commissioni Affari costituzionali della Camera e del Senato, delle Commissioni per le riforme costituzionali De Mita Iotti (1993-1994) e D’Alema (1997-1998). Copromotore delle riforme costituzionali sul “giusto processo” (art. 111, nel 1999), sulla pena di morte (art. 27, nel 2007), sulla elezione diretta dei presidenti delle Regioni (1999), sulla riforma del Titolo V e sulla riforma degli Statuti speciali di autonomia (2001).
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Trento,
27 novembre 2016
Marco Boato
contro
DenicolÒ
Ieri il confronto
alla Scuola Langer
da l’Adige
di domenica
27 novembre 2016
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2. sabato 29 ottobre 2016
COME FARE
UN NUOVO PRG
NEGLI ANNI 2000
Un nuovo Piano Regolatore
senza ulteriore
consumo di suolo,
per
una cittÀ socialmente
integrata, vivibile per spazi e servizi pubblici.
Un ufficio urbanistica qualificato per la progettazione e la gestione del piano. Caratteri e identità del luogo: pianificare e progettare nel contesto. Criticità da superare o mitigare, domande reali e qualità da raggiungere. Definire obiettivi specifici di settore e di area. Pianificazione partecipata e non operazioni economiche-immobiliari-speculative. Senza politiche attive e partecipate non si attuano i piani e i progetti. L’ “urbanistica contrattata” e gli “accordi di programma” non vanifichino i piani. Non derogare le norme e i piani per un “interesse pubblico” che non c’è. Superare la zonizzazione con la progettazione e la mescolanza sociale e funzionale. Preservare o riconquistare la qualità ambientale. Conservare i residenti dei centri storici e riqualificare le periferie con interventi strutturali. Porre limiti alla dispersione e alla densità. Valorizzare gli spazi pubblici e integrare a sistema i servizi. Impegnare gli oneri di urbanizzazione per infrastrutture e servizi (e non per fare cassa). I sistemi del verde e la progettazione paesaggistica per la qualità urbana. Mobilità sostenibile, priorità alle bici e ai trasporti pubblici, aree pedonali e percorsi ciclo-pedonali.
relatore STEFANO BOATO
Nato a Venezia il 5 gennaio 1942, architetto, urbanista e docente universitario. Consigliere comunale a Venezia dal 1985 al 1997. Assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia dal 1988 al 1990. Docente universitario nel corso di laurea in urbanistica dell’IUAV di Venezia nelle successive materie: 1. Rappresentazione di fenomeni territoriali e urbani (1975-’77); 2. Organizzazione del territorio (1978-’82); 3. Progettazione urbanistica (1983-’95); 4. Pianificazione territoriale, paesaggistica e ambientale (1996-2012). Progettista incaricato del settore paesaggistico-ambientale del Piano regionale del Friuli-Venezia Giulia (1997-’98). Progettista incaricato del Piano territoriale della Provincia di Gorizia (2001-2002). Membro per il Ministero dell’Ambiente della “Commissione di Salvaguardia di Venezia e laguna” dal 1998 a oggi. Membro per l’ex Ministero dei Lavori pubblici del Comitato tecnico-scientifico dell’Autorità di Bacino Alto Adriatico” da 1999 al 2010.
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RASSEGNA
STAMPA
il relatore
Stefano Boato
LE ALTRE
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1. sabato 24 settembre 2016
TERREMOTI E
PREVENZIONE
Come fermare l’industria delle catastrofi
e investire in sicurezza e lavoro
L’industria delle catastrofi, dietro il paravento del costo troppo alto per gli interventi di prevenzione, approfitta per mantenere le cose come stanno, per lucrare nella ricostruzione e negli interventi emergenziali. Per rendere antisismica l’Italia, è sufficiente “metterla in catene”, intervenendo con opere leggere, che aumentino la capacità delle strutture edilizie di resistere ai sisma. Così si promuove la prevenzione, mettendo al sicuro la ricchezza più importante del nostro Paese: identità culturale e memoria storica. Conservare gli edifici e garantire sicurezza agli abitanti a basso costo, a bassissimo consumo di materiali ed energetico, con ridotti impieghi di tecnologie. I complessi problemi di messa in sicurezza del patrimonio storico del nostro Paese: conoscenza delle condizioni degli edifici, del territorio, delle strutture urbane. I paesi crollati sono luoghi identitari, rappresentano vicende, lavoro, cultura e storia di popolazioni, che hanno ora più che mai l’esigenza di ricostruire ciò che hanno perduto. “Casa Italia” è la risposta giusta ?
relatore SAURO TURRONI
Architetto, dirigente dell’Urbanistica a Cervia, Cesena e in Regione Emilia Romagna. Dal 1989 al ‘92 Coordinatore naz. della Federazione delle Liste verdi. Dal ‘92 eletto 4 volte al Parlamento nazionale, tre alla Camera e una al Senato. Già Commissario al Parco nazionale dei Sibillini., componente la Commissione naz. VIA e presidente del Comitato per la riscrittura del Codice ambientale. Dal 2007 al 2015 componente la Commissione scientifica naz. per la Ricerca in Antartide. Alcuni risultati del lavoro istituzionale: introduzione nella legislazione italiana delle Società di trasformazione urbana (STU), blocco della vendita del patrimonio storico-artistico della Nazione, demolizione del Fuenti, leggi su incendi boschivi e elettrosmog, istituzione del parco geominerario della Sardegna, norme per la messa in sicurezza antisismica degli edifici strategici pubblici. Progettista di Piani: regolatori, di centri storici, particolareggiati e di recupero, di pedonalizzazioni e di reti di piste ciclabili. Tecnico nelle squadre di soccorso nei terremoti di Campania, Umbria, Parma, componente le squadre reg. di valutazione del rischio sismico. Dal luglio 2009 al gennaio 2010 consulente della DICOMAC all’Aquila per la predisposizione delle ordinanze di ricostruzione post-sisma. Ha partecipato a molte missioni all’estero: Rio de Janeiro, New York, Johannesburg, Kyoto, Buenos Aires, L’Aia, Marrakesh, Aarhus, Istanbul.
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CONFERENZA
STAMPA
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LE IMMAGINI
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Coordinatore:
Roberto
De Bernardis
tel. 0461 991716
cell. 338 6374793
robertodebernardis
@gpmail.eu
Segretaria:
Emma Di Girolamo
tel. 0461 235753
cell. 339 7601363
emmadigirolamo4
@gmail.com
Sede incontri:
TRENTO
SALA CONFERENZE
della FONDAZIONE
CARITRO
in Via Calepina 1
(dietro al Duomo)
Orario incontri :
ore 15 - 18.30
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