Trento, 30 novembre 2006
«TRENTINO-ALTO ADIGE
MODELLO DI SUCCESSO»
Il sottosegretario Gianni Vernetti guarda all’autonomia.
E cita l’Università di Trento:
a Bangalore per costruire rapporti con l’India
Da Vernetti lodi a Boato:è uno tra i politici più intelligenti
da l’Adige di giovedì 30 novembre 2006
Gianni Vernetti conosce bene la nostra regione ed è un convinto estimatore dell’autonomia del Trentino-Alto Adige che indica come un modello a livello mondiale. Sostiene che nelle aree di crisi è indicato come un vero e proprio esempio da seguire. Prima di entrare nella Margherita il senatore è stato uno dei fondatori dei Verdi e con gli ambientalisti trentini ha sempre avuto rapporti fecondi fin dall’inizio. Durante l’intervista ha ricordato con affetto «Bistecca» Franceschini, Alex Langer e soprattutto Marco Boato.
Personaggi che lei non dimentica...
Sono stato quindici anni nei Verdi che ho fondato insieme a molti altri nell’83. Ricordo gli incontri con Langer, che purtroppo per tutti noi non c’è più. Poi c’è Boato. Con lui conservo i rapporti: lo stimo molto, è un amico e penso che in Trentino e in Südtirol ci siano tra i più intelligenti leader politici dei Verdi. Marco Boato è uno dei politici italiani più intelligenti.
Ma i Verdi sono finiti?
Io ho fatto scelte diverse, perché ho ritenuto esaurita la spinta di quel partito, anche se vi sono rimaste persone intelligenti come Boato. Tuttavia io ero e resto un ambientalista, non ho cambiato posizione.
Nelle crisi internazionali la Regione Trentino-Alto Adige potrebbe diventare un esempio, una soluzione da seguire?
L’esperienza del Trentino-Alto Adige è già guardata con attenzione in aree di crisi. È oggettivamente un caso di successo se pensiamo a come eravamo messi nel dopoguerra e modelli simili di convivenza interetnica si cerca di replicare nei Balcani. È un modello studiato in tutto il mondo.
Tra pochi giorni l’Università di Trento andrà in India sulla base di un progetto della Farnesina.
Sì, si tratta di «invest your talent in Italy». È uno dei progetti a cui sto lavorando da tempo e a cui tengo di più. L’India è una delle aree su cui sono più impegnato. Lo scambio tra Italia e India è di solo 4 miliardi di dollari, possiamo arrivare a raddoppiarlo. L’India è il più grande paese democratico del mondo e per elevare la nostra partnership vogliamo accogliere studenti indiani in Italia: è un investimento per costruire un rapporto con la futura classe dirigente, costruendo anche programmi congiunti con le grandi università indiane.
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