Trento 18 febbraio 2014
CHI HA INQUINATO
NON PAGHERÀ PIÙ?
COMUNICATO STAMPA
dei Verdi del Trentino
Nel decreto legge “DESTINAZIONE ITALIA”, in discussione alla Camera dei deputati per la definitiva conversione in legge, si annida un pericoloso sistema di “amnistia e premio” a favore dei soggetti che hanno determinato la nascita dei cosiddetti “SIN”, Siti inquinati di Interesse Nazionale, vere e proprie bombe ecologiche. Il decreto permette ai proprietari dei siti inquinati prima del 2007 che intendono bonificarli e riconvertirli ad attività industriali/produttive, di accedere a sgravi fiscali, contributi pubblici e cancellazione di qualsiasi sanzione.
Insomma chi ha inquinato non pagherà più, anzi potrà ancora lucrare a spese dei contribuenti !
Secondo uno studio del servizio legislativo della Camera dei Deputati, vi è inoltre il rischio concreto che tale norma, lesiva del principio “chi inquina paga” sancito ormai da anni dalla normativa europea, provochi una procedura di infrazione per l’Italia costringendo poi lo Stato a pagare pesanti sanzioni economiche.
Una beffa vera e propria per tutti i cittadini, che dopo aver subìto la presenza di questi siti altamente inquinati, con rischi elevatissimi per la salute pubblica, vedranno sottratti ulteriori somme dal bilancio dello Stato per essere destinate a chi – essendo proprietario dei siti inquinati – avrebbe da tempo dovuto provvedere alle bonifiche.
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Trento, 19 febbraio 2014
Ambiente
I Verdi:
«Incomprensibile stallo»
Aree inquinate da bonificare,
l’ex Sloi tra le urgenze nazionali
da l’Adige di
mercoledì 19 febbraio 2014
L’area ex Sloi-ex Carbochimica è compresa nell’elenco dei siti inquinati di interesse nazionale, «Sin» in sigla, di cui si sta discutendo alla Camera dei deputati per la definitiva conversione in legge del decreto legge «Destinazione Italia».
In merito intervengono con una nota i Verdi del Trentino. «Il decreto permette ai proprietari dei siti inquinati prima del 2007 che intendono bonificarli e riconvertirli ad attività industriali e produttive di accedere a sgravi fiscali, contributi pubblici e cancellazione di qualsiasi sanzione.
Insomma, chi ha inquinato non pagherà più, anzi potrà lucrare a spese dei contribuenti» scrivono Marco Ianes e Lucia Coppola, portavoce dei Verdi del Trentino.
Sul «caso» ex Sloi, «sembra esservi ora un certo disinteresse di Comune e Provincia – evidenziano ‑ Oltre a ribadire il nostro totale dissenso per eventuali elargizioni di benefici a chi ha inquinato, siamo dunque fortemente preoccupati per la incomprensibile situazione di stallo». I Verdi si rivolgono alla delegazione parlamentare trentina: «Affinché, in sede di riconversione del decreto, prenda le distanze da una scelta scellerata che rischia di far pagare solo ai cittadini le conseguenze della speculazione industriale». |
Trento, 19 febbraio 2014
I Verdi: «Ex Sloi,
bonifica a rischio beffa»
L’allarme degli ambientalisti trentini:
«Un decreto del governo cancella
le sanzioni a chi inquina»
dal Trentino di
mercoledì 19 febbraio 2014
I Verdi del Trentino lanciano l’allarme: «Nel decreto legge “Destinazione Italia”, in discussione alla Camera si annida un pericoloso sistema di “amnistia e premio” a favore dei soggetti che hanno determinato la nascita dei cosiddetti “Sin”, Siti inquinati di Interesse Nazionale, vere e proprie bombe ecologiche».
La preoccupazione dei Verdi è che il decreto possa in qualche modo favorire chi ha inquinato le aree ex Sloi e Carbochimica a Trento Nord grazie a scappatoie sotterranee. «Il decreto – spiegano i Verdi ‑ permette ai proprietari dei siti inquinati prima del 2007 che intendono bonificarli e riconvertirli ad attività industriali/ produttive, di accedere a sgravi fiscali, contributi pubblici e cancellazione di qualsiasi sanzione. Insomma chi ha inquinato non pagherà più, anzi potrà ancora lucrare a spese dei contribuenti. Una beffa vera e propria per tutti i cittadini, che dopo aver subìto la presenza di questi siti altamente inquinati, con rischi elevatissimi per la salute pubblica, vedranno sottratti ulteriori somme dal bilancio dello Stato per essere destinate a chi – essendo proprietario dei siti inquinati – avrebbe da tempo dovuto provvedere alle bonifiche.
Anche l’area Sloi-Carbochimica, a Trento Nord – prosegue la nota dei Verdi – è ricompresa nell’elenco dei siti di interesse nazionale, anche se non è chiaro se la norma in questione possa essere applicata a questo sito non essendo previsto il suo recupero a fini industriali-produttivi. Il sito, negli anni, è stato oggetto di studi approfonditi e progetti di risanamento. Tuttavia, – a parte gli studi e i monitoraggi – sembra esservi ora un certo disinteresse di Comune e Provincia. Si stenta a dare avvio alle opere di bonifica, benché per la parte pubblica del sito, vale a dire “le rogge e le fosse di scolo delle acque” i progetti di recupero siano già belle e pronti. La Provincia ha predisposto un progetto esecutivo di recupero per le rogge, che prevede interventi di bonifica volti anche al risanamento della falda acquifera.
Ma che fine ha fatto questo piano, è forse finito in fondo a qualche cassetto? Dobbiamo sapere tutti che, in caso di alluvioni nella zona, gli agenti inquinanti potrebbero essere trasportati altrove. Perché non ci si muove con l'attuazione di tale piano?».
I verdi aggiungono infine un appello alla delegazione parlamentare trentina «affinché, in sede di riconversione del decreto, prenda le distanze da una scelta scellerata».
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