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Trento, 7 ottobre 2007 I Verdi del Trentino vanno all’attacco, contro le emissioni di anidride carbonica e polveri sottili e pure contro «una politica in cui ormai il degrado dei rapporti personali è sempre più marcato». Se nel primo caso, si tratta ovviamente di un cavallo di battaglia di una forza politica che della lotta a favore dell’ambiente ha fatto una bandiera, nel secondo quello del senatore Marco Boato, degli assessori provinciali e comunali (rispettivamente a Trento e Pergine) Iva Berasi, Aldo Pompermaier e Flora Silvestri - che ieri a Trento hanno convocato una conferenza stampa - è più che altro un grido d’allarme rivolto in primis ai colleghi amministratori e rappresentanti nelle istituzioni. «Non è certo un bene quello che sta succedendo, con una degenerazione sempre più forte dei rapporti personali in politica. Tensioni, scontri fin troppo aspri, come quelli che si stanno verificando ad Avio (il centro lagarino è prossimo al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale, ndr) sono esagerati e ingiustificati. Proprio per questo, proprio ad Avio, abbiamo deciso di ritirare i nostri candidati», ha spiegato Iva Berasi. L’accenno è solo al caso lagarino, ma è fin troppo facile leggere tra le righe un riferimento anche al caso di Pinzolo, e più in generale a un malessere diffuso: «Già la politica fa fatica ad attirare donne e soprattutto giovani, se poi la situazione è questa, non si può che comprendere questo distaccamento da parte della gente», ha aggiunto ancora l’assessore provinciale allo sport e alle pari opportunità. Grida d’allarme all’indirizzo del palazzo, forti né più né meno di quelle che i Verdi lanciano all’opinione pubblica sul tema dei mutamenti climatici: il movimento del sole che ride ha infatti promosso una raccolta di firme che partirà nelle piazze dei maggiori centri della provincia da venerdì prossimo: «Un appello per la riconversione ecologica dell’economia e della società, per favorire l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili, e la riduzione delle emissioni, anche attraverso un nuovo modo di concepire i Pup e i Prg, ad esempio riducendo l’asfaltatura dei piazzali interni ai caseggiati o favorendo la realizzazione di giardini pensili sui tetti degli edifici: misure che rispettivamente farebbero calare le temperature d’estate, e così il ricorso ai condizionatori. Siamo soddisfatti che ora tutto il mondo abbia capito di quali rischi stiamo correndo, dopo che è da vent’anni che noi lo stiamo dicendo e che in tanti ci davano dei catastrofisti». «La città capoluogo - ha chiosato Pompermaier - per fortuna è sensibile a questi temi, e siamo già avanti: stiamo già approntando il bilancio ambientale, in grado di far capire quante e quali emissioni produciamo per poi studiare le contromosse da adottare. E poi, con il piano "Trento per Kyoto" - siamo partiti con dei forum che hanno coinvolto tutte le categorie - potremmo studiare azioni concrete per il risparmio energetico». Ma - è il richiamo dei Verdi – in questo campo mai nulla è davvero abbastanza, e si deve cercare di fare sempre di più. Per aderire all’appello sui cambiamenti climatici, è possibile cliccare il sito www.pattoperilclima.it. |
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