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Trento, 30 giugno 2006 Il finanziamento del tunnel del Brennero e delle tratte di accesso, l’utilità del traforo e molto altro. Le domande senza risposta sono ancora troppe: per questo i Verdi di Alto Adige, Tirolo e Baviera hanno organizzato una singolare protesta a Innsbruck recandosi, muniti di quattro grandi punti interrogativi, proprio davanti alla galleria dove inizia la circonvallazione di Innsbruck che, un domani, ospiterà l’accesso nord del tunnel. Contro il tunnel anche Rifondazione comunista esce per la prima volta allo scoperto chiedendo il blocco dei lavori. Ieri l’ala dura del movimento No Tav si è riunita al Papperlapapp in piazza Duomo per preparare la protesta che si terrà oggi ad Aica. I Verdi hanno deciso di organizzare una contestazione creativa proprio alla vigilia del grande evento del Brennero con cui verrà dato il via ai lavori. Ad aprire le danze è Christian Magerl, responsabile delle politiche sul traffico dei verdi bavaresi. «Per la tratta di accesso nord non si sta facendo nulla e non credo che la Germania o la Baviera potranno contribuire alla costruzione del tunnel. Il budget per le infrastrutture – avverte – è impegnato fino al 2050». È toccato invece a Cristina Kury parlare della tratta sud. «I soldi per costruirla – afferma – non ci sono. Solo i tre lotti prioritari: Fortezza-Ponte Gardena, circonvallazione di Bolzano e quadrante di Verona nord costeranno almeno 8 miliardi di euro. Rfi non ha tutti questi soldi». Il consigliere del Land Tirolo, Georg Willi invece ha sottolineato l’inutilità del tunnel che «sarà solo uno spreco di soldi pubblici». Per la prima volta esce allo scoperto anche Rifondazione comunista che con Fabio Visentin chiede il blocco dei lavori e sostenedo la necessità di «riprendere i lavori di ammodernamento della linea esistente». Nonostante tutte queste perplessità l’Ue sembra essere intenzionata ad accelerare l’avvio dei lavori. «Il tunnel del Brennero – dichiara Jacques Barrot, commissario europeo ai trasporti – è uno dei grandi progetti europei che progredisce. Sono soddisfatto per i lavori, perché è necessario conciliare i bisogni di mobilità e la protezione dell’ambiente che per le Alpi resta la principale preoccupazione». Gli fa eco il coordinatore del corriodio Ten Karel van Miert, oggi presente, che aggiunge: «Il nostro obiettivo è proporre un’offerta ferroviaria competitiva: il tunnel di base è fondamentale a questo scopo». Sulla cerimonia d’inaugurazione pende però anche un giallo politico. Il cancelliere austriaco Wolfgang Schüssel e il ministro dei trasporti Hubert Gorbach hanno fatto di tutto per accelerare l’avvio dei lavori del cunicolo pilota. L’obiettivo del governo «giallo nero» era di dare il primo colpo di piccone prima della fine del semestre di presidenza austriaca dell’Ue e soprattutto prima delle elezioni. La forzatura di Vienna sembra non sia piaciuta troppo all’esecutivo di Prodi che, salvo sorprese, diserterà l’avvio dei lavori. Il premier non ci sarà – questa mattina ha convocato il consiglio dei ministri – e probabilmente i ministri Bianchi e Di Pietro daranno forfait. Morale? Sarà una delegazione in tono minore. Dall’altra parte invece ci sarà una sfilata di ministri, sottosegretari e governatori. «Non sappiamo da chi sarà composta la delegazione italiana di certo per l’Austria ci saranno il cancelliere Schüssel e il ministro Gorbach. Certo – fa sapere Martin Standi, portavoce del vicecancelliere – sarebbe strano se non arrivasse nessun ministro». |
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