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Trento, 10 giugno 2004 Alla conquista dell’Europa in auto ad idrogeno. Biciclette, vetture o corriere: ogni mezzo in campagna elettorale torna utile per propagandare idee ed accattivarsi simpatie. La scelta dei Verdi risponde Invece in pieno alle priorità da loro sempre perseguite, la salute del pianeta e dei suoi abitanti. Una politica di pace nelle sue varie dimensioni, come espresso da Marco Boato: l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili, l’attuazione del protocollo di Kyoto per limitare i cambiamenti climatici e l’effetto serra, la riduzione di traffico ed inquinamento, un commercio equo e solidale, un’alimentazione sana e priva di ogm, sono tra le linee guide all’operato del partito del Sole che ride. lva Berasi, candidata alle Europee, focalizza l’attenzione su alcuni punti: «Prima di tutto chiedo la partecipazione dei cittadini al voto: pochi sembrano essere consapevoli dell’importanza di queste elezioni ma le direttive europee condizionano ormai per un 90% le politiche delle amministrazioni a tutti i livelli - dice l’assessore - Mobilità e produzione di calore con fonti alternative sono legate, dobbiamo fare in modo che l’Europa investa in modo convinto nelle energie alternative, liberandoci dalla dipendenza del petrolio e dalle guerre da esso causate». Gianluca Borghi, assessore alle politiche sociali della Regione Emilia Romagna, sottolinea ((l’importanza di iniziative concrete, segnali tangibili di come una svolta radicale anche in chiave di mobilità sia oggi possibile. Al pari della collega Berasi, la mia delega alla cooperazione internazionale mi ricorda come ogni scelta di politica economica abbia ricadute sui tanti Sud a noi vicini». «Siamo nella fiera delle utopie concrete presagita da Alexander Langer», aggiunge Boato prima di dare il proprio appoggio alle candidature di Berasi, Borghi e dell’altoatesino Sepp Kusstatscher. Ma veniamo all’auto ad idrogeno: in Italia ne esistono solo due prototipi (due Fiat Multipla), situazione ben diversa dalla vicina Germania dove queste vetture sono divenute di serie. Con modifiche accessibili e non troppo costose (circa 3.000 euro), si potrebbero facilmente installare simili impianti su auto di enti ed amministrazioni pubblici che come gas di scarico emetterebbero vapore acqueo. Le prestazioni sono confortanti: si possono raggiungere i 120 km con un’autonomia di 150 chilometri, mentre le controindicazioni sono legate alla mancanza di una normativa e al funzionamento dei distributori di idrogeno (prodotto da elettrolisi). TESTO ARTICOLI |
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