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Trento, 10 giugno 2004 A pochi giorni dalle elezioni europee i Verdi scendono in campo per presenare l’auto ad idrogeno. Alla presenza dei candidati per la circoscrizione Nord Est, dell’assessore provinciale Iva Berasi e Gianluca Borghi, sono stati presentati i vantaggi di questa vettura. Prototipo non ancora omologato dall’Italia, questa Multipla a metano convertita con una spesa di 3.000 euro è in grado di percorrere 150 chilometri alla velocità massima di 130 km/h. «il Governo - ha affermato Borghi, assessore alle politiche sociali per l’Emilia-Romagna - è succube dei grandi interessi internazionali legati al mercato del petrolio e se ne infischia della salute dei suoi cittadini». La Germania ha già dotato l’aeroporto di Amburgo di navette a idrogeno ed ha installato alcuni speciali distributori per il pieno. «Con il prezzo raggiunto dalla benzina in questi ultimi tempi - ha continuato Borghi - promuovere auto di questo tipo farebbe bene alla salute e al portafoglio». La presentazione del prototipo è stata anche l’occasione per ribadire i temi centrali della campagna promossa dai Verdi. Assumersi delle responsabilità a livello europeo sarebbe già un passo importante per predisporre cambiamenti radicali nelle politiche energetiche e dei trasporti. «Siamo convinti - ha incalzato Berasi - che investire in forme alternative d’energia quali l’eolico, l’idrogeno e il solare è un risultato che i governi europei dovrebbero perseguire con convinzione. Purtroppo il petrolio continua a farla da padrone». Cambiamenti climatici, lotta agli Ogm e sviluppo di un futuro socialmente ed ecologicamente sostenibile sono gli impegni che i Verdi promettono di rispettare se verranno eletti al Parlamento Europeo. «Sotto questo punto di vista - ha continuato Berasi è importante sollecitare la cittadinanza al voto, perché l’interesse in questo momento mi sembra davvero scarso. Dobbiamo invece comprendere che le politiche europee condizionano almeno il 90° di quelle nazionali». L’Europa e con essa le altre potenze mondiali non possono fingere che tutto vada bene. Poi, come ha ricordato Marco Boato «Stati Uniti e Russia devono ratificare il trattato di Kyoto al più presto. Solo così si potranno arginare gli effetti devastanti del cambiamento climatico del quale abbiamo avuto un assaggio col film The day after tomorrow». TESTO ARTICOLI |
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