Trento, 10 giugno 2001
ALL'EX MICHELIN?
ARTE, SCIENZA E NATURA
Ecco il progetto per un maxi-parco:
è la sfida di un gruppo di intellettuali e professionisti.
Via Sanseverino interrata e spostata, Adigetto allargato per fare spazio alle canoe e a un lido,
piscina, arena all'aperto,
centro della scienza...
La proposta è sostenuta dai Verdi
e verrà presentata in grande stile
sabato prossimo.
Ci sarà, fra gli altri, anche
Reinhold Messner
da l'Adige del 10 giugno 2001
Un "parco dell’arte, della scienza e della natura del fiume Adige" nell’area ex Michelin e un "parco naturale-culturale del monte Bondone" nella zona delle Viote, delle Tre cime e del Palon. I Verdi ci riprovano a proporre un utilizzo diverso per il lungo Adige da quello prefigurato dall’ordine del giorno approvato tre anni fa dal Comune.
E l’idea sabato prossimo verrà lanciata in grande stile in un convegno cui parteciperanno molti intellettuali e professionisti qualificati. Lunga la lista degli interventi previsti nel dibattito coordinato da Marco Boato, Iva Berasi, Pino Finocchiaro e Aldo Pompermaier: Gabriella Belli (Mart), Diego Zorzi, Paolo Fedel, Roberto Codroico ed Enrico Ferrari (Provincia) , Fulvio Forrer (Inu), Reinhold Messner, Gianni Nicolini e Damiano Gianelle (Centro ecologia alpina), Arturo Condini (Azienda Forestale Trento), Vincenzo Calì (Museo storico), Michele Lanzinger (Museo tridentino di scienze naturali), Alessandro Andreatta (vicesindaco di Trento), Mario Fedrizzi (Economia), Adriano Goio (Autorità di bacino), Vanni Ceola (Atesina), Francesco Borzaga (Wwf), Stefano Cavagna (Associazione naturalisti), Gianleo Salvotti (In-Arch), Franca Barbacovi (docente) e Mauro Larentis (vicesindaco Cimone).
Molti di loro hanno contribuito alla redazione del progetto per l’area ex-Michelin, illustrati in un foglio informativo curato dagli urbanisti Sandro Boato e Furio Sembianti. Vi si prevede lo spostamento e l’interramento (a fianco della metropolitana-ferrovia) di via Sanseverino per fare spazio ad un allargamento dell’Adigetto, da utilizzare a scopo ludico-sportivo (ad esempio per le canoe), e alla creazione di un lido, cui affiancare una piscina coperta. Il parco dell’arte affiancherebbe Palazzo delle Albere, mentre nel parco scientifico troverebbe posto il centro della scienza, il museo dell’Adige e la sede (pure per le proiezioni) del Fimfestival. A chiudere il progetto un’arena per concerti e teatri all’aperto. Solo fantaurbanistica?
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Trento, 12 giugno 2001
"VOGLIAMO DARE UNA SCOSSA ALLA CITTÀ"
Con arte, scienza e natura i Verdi stuzzicano Comune e Iniziative Urbane.
Area Michelin: Sandro Boato spiega le motivazioni che stanno alla base della proposta urbanistica: "Questione cruciale per i prossimi decenni"
L'obiettivo: arrivare a 100 mila metri cubi
contro i 200 mila ipotizzati dal Consiglio comunale.
La scommessa del Monte Bondone
da l'Adige del 12 giugno 2001
"Perché la giornata dedicata all’area Michelin e al Bondone? Vogliamo dare una scossa alla città. Si tratta di due questioni cruciali per i prossimi decenni. Soprattutto il destino urbanistico della zona che si estende lungo via Sanseverino".
Sandro Boato, che con Furio Sembianti ha curato i progetti e l’organizzazione del convegno, spiega così la scelta dei Verdi di accendere i riflettori su due questioni (Michelin e Bondone) che risulteranno "vitali per l’intera città capoluogo e forse per l’intero Trentino". I Verdi, dunque, per tornare protagonisti della scena politica hanno scelto temi di strettissima attualità. Le loro proposte non sono mosse da "integralismo ambientalista".
Boato spiega: "L’edificazione complessiva del "Parco dell’arte, scienza, natura e tempo libero" risulterebbe poco più della metà di quella prevista dall’ordine del giorno comunale del 31 luglio 1998 (100 mila anziché 200 mila metri cubi). Questo, però, non deve essere visto come una penalizzazione. E’ all’obiettivo che si deve mirare".
Già, l’obiettivo. E quale dovrebbe essere?
L’area Michelin offre una occasione unica: collegare il centro-città con il fiume non portando però edificazione lungo il fiume stesso, bensì vegetazione e acqua fino a ridosso della ferrovia. Insomma, creando un parco urbano fluviale.
Cosa si intende per parco urbano fluviale?
Una grande area prevalentemente a verde, con una deviazione lacustre epurata dall’Adigetto, vegetazione e una serie di attrezzature scientifico-culturali e ludiche.
Non è un eccesso di presunzione intitolare la giornata di sabato: "Trento XXI secolo …"?
In verità, potrebbe sembrare un eccesso di presunzione. Noi vogliamo solo dare una scossa alla città. Perché l’area Michelin potrebbe essere, se ci fosse la capacità manageriale-culturale che vuol dire non solo cantieri, l’ultima occasione per ricollegare la città al suo fiume.
E via Sanseverino?
Si può spostare a ridosso della linea ferroviaria.
A proposito di ferrovia, l’architetto Busquets, consulente del Comune, pensa di interrarla. Un problema in meno o no?
Soluzione pregevole. Se si interra la ferrovia si interra anche la strada. Altrimenti può essere coperta con una galleria.
Discorso che potrebbe valere anche per la stessa ferrovia?
Certo, una galleria artificiale i cui costi sarebbero anche abbordabili.
Ma l’interramento non sarebbe una occasione unica per la città?
Ripeto, l’idea di Busquets è stimolante e affascinante ma la dimensione finanziaria rischia di sottrarre fondi ad altre iniziative. Noi comunque abbiamo offerto un’alternativa che è la galleria artificiale.
Il "Parco dell’arte e della scienza" si viene ad inserire dopo il concorso per idee promosso da Iniziative Urbane. Non arrivate tardi?
Speriamo di no. Speriamo che ci siano gli spazi di manovra per cambiare direzione. Comunque, quello di Iniziative Urbane non era un concorso per idee.
In che senso?
Con un concorso si mette in discussione le finalità di un’area. In questo caso, invece, c’era già una situazione predeterminata che indicava gli indici per realizzare 200 mila metri cubi. Si tratta, quindi, di diversi progetti che possono dare diverse idee architettoniche ma tutti finalizzati ad un unico obiettivo: fare un quartiere urbano.
E voi invece cambiate prospettiva …
Abbiano provato a guardare quest’area in prospettiva. La nostra vuole essere una proposta da sviluppare nel corso degli anni. Punta ad uno sviluppo della città non legato esclusivamente ai metri cubi.
Accanto al centro della scienza, sul quale concordano in molti, proponete un museo dei bambini. Di cosa si tratta?
Dovrebbe diventare il fulcro dell’attività di tante maestre che oggi lavorano molto bene attorno al problema dell’ambiente. Lavori che però si perdono e che invece dovrebbero rimanere e diventare patrimonio di tutti.
Avete pensato anche alla sede del Filmfestival della montagna?
Certo. Lo vorremmo ripensato come atelier sperimentale permanente del documentario naturalistico.
E la parte dedicata al commercio?
Non può mancare. E’ prevista, infatti, un’area ristoro e uno shopping center dotato di autosilos cilindrico in parte interrato.
La biblioteca universitaria via da piazzale Sanseverino: perché?
Per averla accanto al Museo delle Albere dove si ipotizza di creare, unico esempio in Italia, un percorso della scultura all’aperto.
Una battuta anche sul monte Bondone …..
Qui, si tratta di sfruttare l’esistente e di pensare ad un parco naturale esteso su circa 3000 ettari. Un parco di conservazione ambientale e di uso sostenibile del territorio. Con lo spostamento del parcheggio e delle attrezzature per il fondo vicino al Rifugio Viote e la valorizzazione della torbiera, da segnalare come biotopo di interesse nazionale. |