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Trento, 16 marzo 2012 Che il Duce abbia chiamato gli alpini a costruire una strada per erigere l’obbrobrio che ospita le ossa di Battisti non giustifica l’arroganza con cui questi si sentono padroni del Doss Trento. Il Doss Trento è prima di tutto un parco bellissimo e la sua particolare conformazione e situazione climatica lo promuovono a biotopo. Come parco va tutelato e soprattutto fruito. La sua sfortuna è di avere una strada sovradimensionata che stuzzica la pigrizia di chi non vuole fare quattro passi (in 15 minuti si arriva in cima). È una zona verde vicina alla città e chi vi si reca desidera togliersi momentaneamente dal traffico di una città già troppo inquinata e invivibile per camminare in libertà e senza tubi di scappamento davanti al naso! Come tutte le zone verdi è anche abitata da animali selvatici che con l’apertura al traffico avrebbero vita dura e pochi di coloro che salgono e scendono in macchina dal Doss Trento si curano di tenere una velocità consona al luogo in cui transitano. Il parco è più che sufficientemente frequentato, nella bella stagione sono numerose le persone che si godono qualche ora nel verde e se il museo è poco visitato forse è per mancanza di interesse. Non si capisce l’accanimento contro il Doss Trento, perché nessuno pretende di salire in macchina sul Dosso di San Rocco o sul Dosso di Sant’Agata? Se il problema è il museo che dev’essere visitato da qualche vecchio alpino, portiamolo in basso e aggreghiamolo a qualche altro museo della guerra così ci sarebbe anche risparmio di soldi pubblici. I cannoni diamoli pure agli alpini che di spese per armi vecchie e nuove non se ne può più. Mi auguro che il sindaco ci pensi bene e lasci il Doss Trento ai trentini e ai turisti che lo apprezzano e lo vivono per quello che è e che questi lo difendano dagli assalti degli alpini e dei discotecari che vogliono portare fracasso e birra in un posto che non ha niente a che fare con feste assurde. Piuttosto si regolamenti il parcheggio nel piazzale delle Divisioni alpine che viene usato soprattutto dai soliti pendolari in cerca di un posto gratis a scapito di chi vuole accedere a piedi al parco. Maria Teresa Roncoli
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