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LUNEDÌ' 14 LUGLIO 2014 ALLE 17 PER CHIEDERE UNA VERA MANNA PER LE IMPRESE ITALIANE! L'avanguardia israeliana nell'hi-tech, nel cyberspazio, nei sistemi di sicurezza e controllo, è indiscutibile, grazie anche a decenni di ricerca applicata alla repressione della resistenza palestinese. Il periodo di pace apparente ha garantito l’abbassamento dei livelli di attenzione da parte di autorità internazionali, media, opinione pubblica mentre Israele accumulava risorse economiche e continuava impunemente ad usurpare e colonizzare i territori occupati di Cisgiordania, assediando la piccola striscia di Gaza con il suo milione e mezzo di abitanti, ammassati in un territorio grande come l'Alta Valsugana e senza vie di fuga! Secondo l'organizzazione per i diritti umani israeliana B'tselem, sono stati 36 i palestinesi uccisi fra Gaza e la Cisgiordania, nel solo 2013, in tempo di tregua e di “pace”. Si tratta spesso giovani colpiti a sangue freddo al di fuori di qualsiasi contesto di scontro. Ma queste morti non fanno notizia! La vita dei palestinesi continuava tra controlli, umiliazioni, limitazioni al movimento, confische e demolizioni, violenze subite dai soldati e dai coloni, manifestazioni represse, mentre proseguivano gli scioperi della fame dei prigionieri in detenzione amministrativa, gli accampamenti nelle zone di espansione delle colonie per cercare di gridare, ad un mondo cieco e sordo, il diritto dei Palestinesi a vivere in libertà e dignità sulle loro terre. Ma i riflettori sulla Palestina si sono riaccesi solo quando un gruppo di miliziani, criminali forse affiliati ad Hamas, nei territori palestinesi controllati da Israele ha rapito e ucciso tre giovanissimi studenti, innescando un’ingiustificabile azione di punizione collettiva contro la popolazione di tutta la Cisgiordania ed un’escalation di violenza che non ci può lasciare indifferenti. I MORTI SI CONTANO A DECINE, MA IL BILANCIO È DESTINATO A SALIRE. E L’ITALIA COSA FA? Il nostro Paese ha in corso dal 2005 un accordo di cooperazione militare con Israele, che comprende oltre a contratti di fornitura d'armi, ricerche ed esercitazioni congiunte UN ACCORDO MAI MESSO IN DISCUSSIONE Non sosteniamo i razzi di Hamas ma non vogliamo fingere che Israeliani e Palestinesi siano alla pari in termini di responsabilità e possibilità di offesa e di difesa.
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