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Rovereto, 19 ottobre 2010
Tangenziale a Rovereto: fermiamoci a riflettere
lettera di Ruggero Pozzer
da l’Adige di martedì 19 ottobre 2010

Scrive preoccupata la lettrice Barbara Modena rispetto al fatto che la paventata tangenziale ovest di Rovereto possa trasformare la via Pasubio di Rovereto in un trafficato collegamento viabilistico ancora più intasato di quanto già non sia.

È un concetto che più volte ho cercato di comunicare da quando l’amministrazione del sindaco Valduga ha stralciato l’ipotesi precedente. Prima si prevedeva di tracciare un percorso affiancato alla ferrovia del Brennero che potesse servire sia da tangenziale che per i trasferimenti interni alla città. Un doppio uso che avrebbe potuto ridurre la circolazione sull’attuale strada statale è trasformare la stessa in una arteria urbana.

I motivi negativi del trasferimento della tangenziale ad ovest sono plurimi. Il primo è quello sollevato giustamente dalla lettrice e cioè il fatto che ad una tangenziale bisogna pur arrivarci, necessariamente utilizzando una viabilità urbana già sovraccarica (viale Vittoria e via Pasubio). Il secondo motivo è quello che pur in un momento ambientalmente critico per quanto riguarda i sistemi di mobilità generale, si voglia ancora agevolare il traffico automobilistico continuando a creare nuove strade e conseguente traffico. Il terzo motivo riguarda gli enormi costi economici necessari per realizzare la tangenziale ovest, addirittura spostando un tratto autostradale in galleria. Il quarto motivo concerne l’utilizzo senza limite di un territorio agricolo pregiato e qualificante il territorio.

Altro motivo negativo, il più importante, riguarda l’utilità dell’opera. È necessario infatti togliere il traffico dalla statale che passa Rovereto. Tale ipotesi risulta irrealizzabile con un tracciato spostato ad ovest sino sul territorio di Isera. È chiaro a qualsiasi lucido analista dei flussi di traffico che l’attuale statale di Rovereto è utilizzata per la stragrande maggioranza da veicoli di origine e destinazione locale.

Chi mai dal centro di Rovereto per andare a Lizzana andrebbe sino ad Isera per poi rientrare o magari da Sant’Ilario allungherebbe sino in destra Adige per giungere in centro città? È indubbio dunque che pur in presenza della tangenziale ad ovest la statale rimarrebbe intasata mantenendo l’attuale carico veicolare.

È dunque auspicabile una riflessione approfondita delle necessità, iniziando da quanto ho più volte chiesto. Serve prima di tutto una riflessione, a poche decine di anni dall’esaurimento del petrolio, sull’effettiva utilità a medio e lungo termine di una simile opera. Nel caso si voglia comunque realizzarla è indispensabile che serva per lo scopo prefissato, cioè di liberare Rovereto dalla tenaglia del traffico, senza caricarlo ad altri.

Ruggero Pozzer

 

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