Ruggero Pozzer - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 14 ottobre 2009 L’esito del referendum di domenica scorsa ha destato i commenti più diversi circa la partecipazione che si è attestata attorno al 15% dell’elettorato attivo. Alcuni hanno letto una maggiore partecipazione in confronto con il precedente referendum sull’ex Alpe e addirittura un vero trionfo se raffrontato ai votanti che in numero, solo di poco superiore, hanno eletto Valduga a Sindaco. Diversi hanno sostenuto che non c’è stato l’interesse perché la gente preferisce affidarsi alla politica dei partiti che decidono per loro. Altri hanno affermato che il referendum ha subito una carenza di tipo informativo. Personalmente non do scusanti a chi non ha partecipato alla consultazione. La partecipazione al voto è libera ma credo ancora nel dovere civico di esprimersi. Credo però che qualora ad un cittadino sia veramente indifferente l’esito della consultazione, questo possa astenersi dal voto. Va però accettata la logica e democratica conseguenza che l’astensione è una delega agli altri elettori a decidere per me. Così e solo così io voglio intendere il voto di domenica che al di la della partecipazione assume grande importanza per il merito dei singoli quesiti. Chi è andato a votare ha espresso un’ indicazione e interpretazione chiara. Quatto erano i quesiti proposti ed i cittadini votanti hanno espresso in maniera certa il SI per ognuno di essi. Il referendum n.1 relativo all’abolizione del quorum nelle consultazioni referendarie comunali ha ricevuto l’81,7% di riscontro positivo. Il quesito relativo alla progettazione partecipata del Piano Regolatore Generale ha ottenuto il 92,9% dei consensi. Quello sulla progettazione partecipata dell’area ex stazione autocorriere il 92,6%. Infine il quesito che impegnava a non concedere nuovi inceneritori industriali ha ottenuto l’84,1% dei consensi. E’ nell’insieme un risultato che ha riscontrato nella popolazione una netta e certa affermazione dei principi referendari. Cosa deve fare un politico, rappresentante del popolo, quando riceve chiara un’indicazione dai cittadini? E’ qui che si apre un dibattito che per molti non sembra ben chiaro. Io credo che ogni amministratore debba a questo punto far proprie le indicazioni ricevute dalla gente, impegnandosi fortemente nel condividere tali volontà. Per quanto mi riguarda ho sostenuto sin dall’inizio l’intenzione di ascoltare la gente con l’espressione referendaria. Ora che è chiara la volontà popolare intendo rispettarla e farla propria del mio mandato elettivo. Confido di non essere solo ma che altre forze politiche si associno a tale proposito. Se sarà così potrà forse aprirsi una nuova positiva era nella gestione della cosa pubblica. Se non sarà così la sfiducia e la disaffezione della gente verso la politica non potrà che aumentare. Ruggero Pozzer
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RUGGERO POZZER |
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