Ruggero Pozzer - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 13 maggio 2011 Amministrare bene richiede numerose doti. Invocare onestà e capacità di porsi al di sopra di qualsivoglia interesse personale è indispensabile, ma non sufficiente. All’integrità personale va aggiunta una conoscenza ad ampio spettro del vissuto comune, un eclettismo di competenze acquisite tramite esperienze personali. Aborrisco nel vedere politici che non hanno mai fatto nulla al di fuori del proferir parola. Disquisire un qualsiasi argomento risulta senza dubbio produttivo solo se almeno qualche volta ci hai messo il naso. Troppo spesso soffro i proclami sul da farsi in campo economico invocati da politici che mai in vita loro hanno prodotto, promosso o commercializzato alcunché. Patisco pedagoghi che mai hanno avvicinato una classe di bambini o adolescenti. Mal sopporto “green economisti” di ultima tendenza che al minimo sentore di freddo alzano il termostato a dismisura e le luci le spengono solo a casa loro ma con l’unico intento di risparmiare denaro; l’ecologismo è fatica e non può certo attrarre solo perché il “verde è un colore riposante”. Numerosi sono gli esempi della politica che parla ma non sa cosa dice. Amministrare bene però richiede ancora di più. E’ necessario essere un poco previdenti e lungimiranti. Quante volte scelte scontate, logiche e razionalmente ineccepibili sono state posticipate o attese a lungo tempo. Del senno di poi son piene le fosse ricorda il proverbio che indicherebbe ai politici un maggiore tempismo. Tempismo che può essere promosso solo con un grande impegno di conoscenza, una buona dose di esperienza, tanta coerenza. E’ dunque almeno fastidioso il dibattito prolungato su troppe cose che appaiono innegabili ma che lasciano comunque spazio ad eterne diatribe. E’ il caso di Rovereto dove per due anni si è disquisito, con una pigra amministrazione, sulla logica evidenza che appare percorrendo la via principale della Città, sbarrata forzatamente per oltre un mese, nel periodo natalizio, per far spazio ai mercatini. Il Corso Rosmini che piaccia o no è il collegamento viario tra una Strada Statale ed una Provinciale. Solo una politica inesperta può trasgredire alla logica più semplice e razionale. Quella viabilità non può essere chiusa neanche per realizzare il più bello degli eventi; il danno provocato in termini ambientali e di disagio è superiore a qualunque tornaconto commerciale, turistico o sociale che sia. Ma ci sono voluti due anni di faticosa digestione per giungere alla scelta, logica e razionale, di non chiudere più questa via per far posto ai sia pur bei mercati natalizi. Onestà, esperienza e impegno ma anche una indispensabile dote di lungimiranza, quasi di preveggenza perché la buona amministrazione è attesa dalle persone prima di metter piede nella fossa o quantomeno prima di creare danno e disagio.
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RUGGERO POZZER |
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