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Rovereto, 20 maggio 2018 Perso viale Trento il comitato di cittadini che vogliono salvare gli alberi dalle motoseghe della giunta ha deciso di sfidare il Comune all'arma bianca. E il prossimo obiettivo è il parco Italia, o alla Pista che dir si voglia, in via Dante. Sull'altare dello sport per tutti - leggasi ampliamento dei campi da tennis lungo il Leno - si vogliono sacrificare 15 tigli «anziani» ma in perfetta salute. Ed è qui che gli ambientalisti senza bandiera - oltre ai Verdi, per stare in politica, c'è pure il leader di Fratelli d'Italia Piergiorgio Plotegher - hanno deciso di giocare la partita decisiva «contro un sindaco, Francesco Valduga, arrogante e indisponente e una giunta che gli va dietro». Il progetto di ampliamento del Ct Rovereto è stato approvato da tempo e, chiaramente, contestato da chi si è schierato in difesa degli alberi. E ieri, ai giardini, si sono riuniti i battaglieri tutori del verde urbano pronti a difendere le piante con i denti. Tra loro anche il leader nazionale del «Sole che ride» Angelo Bonelli che ha presentato una diffida formale al Comune per rivedere l'intervento. E se palazzo Pretorio rispondesse picche? «Allora si andrà in procura con un esposto e si chiederà un sequestro cautelativo del parco per evitare guai. Tantopiù che sono state calpestate leggi nazionali ed europee. La giunta è nel torto e con la diffida la invitiamo a ripensarci ma se così non fosse faremo intervenire i magistrati». Linea dura, insomma, che confida nel rispetto delle norme ma che, di fronte ad uno sberleffo da parte dell'amministrazione, potrebbe sfociare in un'occupazione dei giardini Italia, una sorta di esproprio, proletario o meno poco importa, della cittadinanza «per impedire l'ennesimo scempio e difendere il nostro ambiente e la nostra storia». Il parco di via Dante, d'altro canto, rientra proprio nel patrimonio storico di Rovereto visto che ha più di 100 anni. Per la cronaca, fu progettato nel 1901 dall'architetto Giorgio Ciani e fu riprogettato nel 1921 dall'architetto Pietro Marzani. Per realizzarlo furono acquistate dal Comune ben 1.890 piante. Orbene, una decina di cittadini - a partire del comitato «Salviamo gli alberi di viale Trento» - ha firmato la diffida concedendo alla giunta dieci giorni di tempo per annullare in autotutela la delibera sull'ampliamento dei campi da tennis. Dopo quella data, se regnerà il silenzio, gli atti saranno depositati in procura con l'avvio dell'iter giudiziario. Compresa la richiesta di mettere sotto sequestro il parco alla Pista. Che a Rovereto sarebbe un inedito mentre azioni del genere, nel resto d'Italia, si sono già registrate. Ma i paladini delle piante non si fermeranno qui. Perché a spingere sull'opposizione dura c'è Piergiorgio Plotegher , numero uno della destra lagarina, che ha invitato tutti, «a prescindere dalle etichette politiche», ad accamparsi ai giardini Italia per bloccare le motoseghe. «In passato ho già piantato la tenda per difendere dei luoghi. Qui c'è l'ambiente da salvare, la salute dei cittadini e la storia da preservare. Io, nonostante la mia età avanzata, sono disposto a trasferirmi qui con la tenda per impedire lo scempio». Insomma, nella città della pace è scoppiata la guerra e, curiosamente, contro un'amministrazione comunale che si è presentata agli elettori, nel 2015, come la squadra delle relazioni e del coinvolgimento della gente. «Ma quando mai! - tuonano gli ambientalisti - Nulla è stato concordato». La ferita di viale Trento è ancora aperta. «Questi sono arroganti - taglia corto Ornella Guerra - e hanno fatto passare il messaggio sbagliato di alberi malati quando, nella realtà, erano solo tre. Sono stati cancellati 350 anni di storia. Solo negli ultimi decenni c'erano 115 alberi poi ridotti drasticamente da Valduga padre prima e da Valduga figlio dopo». Ma il marciume nei tronchi? «Nulla di preoccupante. - spiega l'arboricoltore Ottone Taddei - Alberi d'alto fusto sono resistenti fino ai due terzi di cavo all'interno. Non c'era pericolo di crollo e, non a caso, quando c'è stato il fortunale si sono registrati danni ovunque ma in viale Trento non è caduto un ramo». Contestato anche l'assessore Tomazzoni che ha definito il verde in città puramente estetico. «È falso: gli alberi limitano le polveri e sono un climatizzatore naturale».
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