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Rovereto, 2 luglio 2017 A Rovereto le critiche e le proteste sulla viabilità risalgono addirittura al 1953. Il giornale satirico roveretano «La Rava» riportava la seguente storiella: «Un turista estero, tale Henry Dollars di Boston, trovandosi ad attraversare la nostra città è finito all'ospedale. Giunto con la sua lussuosa Buick in corso Rosmini, all'altezza di via Fontana si è visto aggredire da infinite targhe di viabilità che ordinavano: "Divieto di sosta, limite del divieto, cessazione del divieto di limite, sosta riservata per chi non è nel divieto di limite oltre la cessazione, divieto di cessazione del limite riservato per chi non è nel divieto di limite oltre la cessazione". L'automobilista in preda al panico è stato assalito da crampi al cervello ed è svenuto. Anche la vettura ha riportato danni». L'aneddoto lo racconta Maurizio Migliarini dei Verdi, già presidente della circoscrizione di Lizzana. Motivo? «Le proteste e le strumentalizzazioni politiche si ripetono ogni volta che un'amministrazione comunale, di qualsiasi maggioranza politica, mette mano alla viabilità. Chi ha i capelli bianchi come il sottoscritto ricorderà la protesta quando a Rovereto si modificò la viabilità di via Mazzini e via Garibaldi, "la musica è sempre quella!". La protesta di Rovereto evidenzia a mio avviso la poca lungimiranza di alcuni operatori commerciali che non prendono in considerazione che una trasformazione (anche se graduale) della città, con un allargamento della Ztl, porterebbe vantaggi anche al commercio. È bene ricordare, che ci sono anche i cittadini, i quali non pare abbiano organizzato proteste contro il progetto di via Dante. Quando l'amministrazione Valduga riaprì via Tartarotti i commercianti erano certi che la riapertura facesse aumentare le entrate, tanto è vero che si impegnarono a consegnare all'amministrazione i libri contabili. Sarebbe interessante verificare se l'operazione è riuscita. Dall'altro lato l'amministrazione deve impegnarsi per un consistente aumento dei mezzi pubblici, che possa offrire a molti cittadini un servizio pubblico così efficiente da preferirlo all'automobile». |
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