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Rovereto, 10 luglio 2016
LA CONSULTAZIONE DEL COMUNE
«Democrazia partecipativa: non È cosÌ»
Le perplessità di Migliarini, portavoce provinciale dei Verdi, sul metodo attraverso internet che esclude molte persone
dal Trentino di domenica 10 luglio 2016

Si chiama "Io partecipo" ed è lo strumento scelto dal Comune di Rovereto per la revisione dei regolamenti urbani: sul sito internet del comune i cittadini possono dire la loro su come far funzionare meglio la città attraverso due regolamenti (convivenza civile e beni comuni) attualmente allo stadio di bozza che in autunno dovrebbero approdare in consiglio comunale.

Un esempio di "democrazia partecipativa" fa sapere il Comune che della partecipazione e della condivisione (come ripetutamente detto dal sindaco Francesco Valduga in campagna elettorale) ne fa una bandiera. Ma non tutti sono dello stesso pensiero: non si parla di partiti all’opposizione, ma di partner della coalizione.

Come Maurizio Migliarini, presidente della Circoscrizione di Lizzana e portavoce provinciale dei Verdi che ha espresso sul suo profilo Facebook le sue “grosse perplessità” in merito alla tanto sbandierata “democrazia partecipata” del Comune.

«Perplessità – conferma Migliarini – sul metodo e anche sulle difficoltà stesse di accedere allo strumento che riduce la fascia di cittadini». In sostanza, afferma l’esponente dei Verdi, la consultazione on line esclude parecchie persone, soprattutto quelle non più giovani, che non dispongono di un computer o che trovano difficoltà (Migliarini stesso ne ha avute...) nell’accedere all’area dedicata alla consultazione.

Dunque già questo è un elemento che riduce, e non di poco, la possibilità di partecipare a tutti i cittadini. «Ma c’è un altro elemento che aumenta le mie perplessità: chi legge i dati? chi fa la sintesi? chi spiegherà come e cosa hanno detto i roveretani?» afferma Migliarini.

Eppoi sarà che il portavoce dei Verdi è ancora della “prima Repubblica” e fautore del ruolo dei partiti ma lui è convinto che «vanno benissimo tutte le forme di partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, ma i politici eletti devono proporre soluzioni più o meno condivisibili. Non voglio certamente demolire questa esperienza partecipativa, ma questa mi sembra un’idea ridotta di democrazia rappresentativa perché, ribadisco, sono convinto che gli amministratori devono assumersi le loro responsabilità per ciò che dicono e ciò che fanno».

Maurizio Migliarini tiene a sottolineare che lui non vuole fare polemica, che non esiste nessuna contrapposizione all’interno della maggioranza ma è convinto che al termine di questa esperienza «è necessario fare un ragionamento sulle modalità di una consultazione sulla quale non c’è stato, in maggioranza, alcun confronto preventivo».

 

      

Maurizio Migliarini

MAURIZIO MIGLIARINI
«Va bene la partecipazione ma
gli amministratori
devono fare le scelte
e assumersi così
le loro responsabilità».

   

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