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Trento, 1 settembre 2014 Sono appena rientrato da un altro mio viaggio in un’area protetta di foresta Amazzonica e mi sono ritrovato nelle vicende nostrane legate alla cattura di un’orsa madre di cuccioli. Innanzitutto, a Xixuaù, ho potuto riavere la fortuna di convivere con caimani, lontre, delfini, tarantole e tantissimo altro. Ciò è possibile e meno pericoloso di quanto si possa immaginare. Sensazioni ed emozioni profonde che aiutano a capire davvero cosa intendiamo quando parliamo di natura, caccia, biodiversità ed esseri “umani”. Non intendo ora scrivere della non-pericolosità dell’orso o di argomenti simili; credo, infatti, che questo sia stato ampiamente dibattuto. Pongo perciò altre riflessioni. Sentir parlare di cattura di mamma Daniza, dopo aver imparato dai nativi cosa significhi convivere con e nella biodiversità, lo percepisco come “fuga dalla realtà”. Ma sono pure “fuga dalla realtà” le parole di chi, schieratosi contro la cattura, pone l’attenzione su un Trentino oasi della natura e della biodiversità. Ma costoro non si sono accorti che la nostra terra è stata da millenni trasformata in un giardino perdendo, per un motivo o per l’altro, tanta biodiversità? Nel Trentino si sta bene perché esiste poca vita e solo quella più funzionale a noi umani. Questo non è forse un male in sé, ma lo scrivo perché ritengo doveroso precisarlo. Ho poi letto che Reinhold Messner è favorevole alla cattura di Daniza… chiedo a lui per poter capire: caro Reinhold anni fa avevi importato Yak in Sudtirolo per renderli nuovamente liberi e selvaggi o per farne animali da allevamento? Nella penisola di Cobourg, in Australia, ho visto galoppare vacche selvatiche; uno spettacolo bellissimo, ancor di più se paragonato alle nostre vacche lente e troppo, troppo, obese. Il mondo è ormai quasi tutto antropocentrico e antropoegoistico; e anche questa è una legge di natura: una specie dominerà e distruggerà il mondo (a questo risultato manca poco...). Quindi cerchiamo di studiare le questioni per come sono e lasciamo ai venditori di fumo il compito di galoppare le emozioni superficiali. Per concludere, invito tutti mercoledì 10 settembre alle ore 18 alla sala della Fondazione Caritro a Trento; parlerà un nativo dell’Amazzonia: uno di quelli che convive con caimani e tarantole… Rolando Pizzini |
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