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Pergine, 14 aprile 2011 La vicenda del Piano di riqualificazione di San Cristoforo ha suscitato forti discussioni nell’ambito del Consiglio Comunale di Pergine, sia nei confronti tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della stessa maggioranza e soprattutto ha sollevato forti riserve tra molti cittadini della nostra comunità. I Verdi non hanno mai accettato a scatola chiusa questo Piano e si sono impegnati in modo costante per una sua profonda modifica. In riferimento al Piano di riqualificazione di San Cristoforo sono state infatti accettate diverse proposte dei Verdi in tema di tutela ambientale. Mi riferisco alla riduzione dei parcheggi, all’ampliamento dell’area a verde vicino al CUS e alla salvaguardia dell’attuale prato a libero accesso dei cittadini; sono stati inoltre ridotti i volumi e le altezze degli edifici. Sono proposte ambientali sulle quali i Verdi a Pergine – anche per tante altre zone del nostro comune – si sono sempre impegnati, e spesso con successo, a difesa del nostro territorio. Un impegno che storicamente ci ha sempre caratterizzati, che ha trovato il consenso di tanti cittadini e che continuerà anche per il futuro in maniera coerente e responsabile. Per quanto riguarda in particolare il Piano di riqualificazione di San Cristoforo rimanevano e rimangono comunque una serie di elementi critici e di riserve dal punto di vista della tutela dell’ambiente e del territorio. E su questi punti si era convenuto di lavorare per un necessario miglioramento in vista della seconda adozione. Accordi in questo senso erano stati assunti da tutta la coalizione, proprio per superare perplessità e riserve e per venire incontro alle sollecitazioni da parte dei cittadini. I Verdi – ed io personalmente – abbiamo sempre lavorato in questi mesi a fare da collante dell’intera coalizione, impegnandoci in un’ottica di responsabilità verso il patto elettorale che ci ha unito nella primavera 2009. Ma nonostante i grandi sforzi compiuti, abbiamo verificato che su un punto molto importante come questo, anche ieri sera la coalizione non era unita e quindi occorreva riconoscerlo pubblicamente. Quello che serve è un rinnovato confronto all’interno della maggioranza, se si vuole davvero ripartire in modo convincente e collegiale e lavorare in modo serio. Per questo io, a nome dei Verdi, non ho potuto votare a favore del Piano, esprimendo invece per senso di responsabilità, un voto di astensione. |
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