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Trento, 28 novembre 2007 «Non è dai rifiuti che facciamo l'energia rinnovabile, bisogna fare le cose in modo moderno. Non dovete parlare di inceneritori, parlate del futuro. In alcune aree gli inceneritori servono, ma guardiamo al futuro». Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell'ambiente, boccia il futuro inceneritore di Trento. «Ognuno decide come vuole — aggiunge — ma andate a vedere il sito internet del ministero dell'innovazione e scoprirete che ci sono molte forme innovative per trattare i rifiuti». Tecnologia Il ministro parla alla «Pejo pallet», azienda di Lavis dove ieri è stato inaugurato il primo esemplare di impianto eolico ad asse verticale: lo ha installato la Ropatec di Bolzano, che nei prossimi mesi comincerà le consegne in tutto il mondo, a partire da Germania, Olanda e Inghilterra. Non c'è vento, l'impianto da 20 kilowatt di potenza è fermo, ma Pecoraro Scanio alza lo sguardo verso la Paganella appena imbiancata e loda le fonti rinnovabili insieme con chi le sceglie. «Vi consiglio» «Ho saputo che a Trento la differenziata con il porta a porta è salita al 65 per cento. Incentiviamo queste cose! Ci sono tante soluzioni, come la pirolisi, o i dissociatori molecolari. Perché affidarsi a tecnologie vecchie? Questo, lo ripeto, è solo il mio consiglio: le decisioni poi sono assunte in autonomia. In ogni caso sulle biomasse noi finanzieremo solo chi convoglia materiali entro un raggio di settanta chilometri», continua Pecoraro Scanio. Altri incentivi — ed è questa la novità che il governo sta predisponendo nella legge finanziaria — saranno destinati ad allargare il conto energia a tutte le forme di energie rinnovabili. «Da marzo a oggi l'Italia ha la maggior percentuale di crescita del fotovoltaico: segno che gli incentivi funzionano. Adesso li estenderemo anche all'eolico. La tecnologia italiana in campo ambientale oggi viene quasi sempre esportata all'estero, ma adesso finalmente cominciamo ad applicarla anche nelle nostre regioni». Pecoraro-show «Macché rinfresco, ora c'è il riscaldo!». Quando l'amministratore delegato della Ropatec, Robert Niederkofler, annuncia il rinfresco nel capannone senza riscaldamento, il ministro invita tutti al taglio del nastro sotto il sole di metà mattina, nel piazzale del cortile dell'azienda. È in vena di ironie, Pecoraro Scanio: abbraccia l'assessore verde Iva Berasi e ammonisce Ottorino Bressanini, il collega diessino responsabile dell'energia in Provincia: «Occhio, questa vi toglie le deleghe a tutti». A chi gli chiede un parere sul tunnel del Brennero prima regala una battuta («Ma perché, con questo sole, volete andare sotto le montagne?») e poi la risposta: «Non sono contrario al traforo, ma prima bisogna avere la garanzia che le merci, effettivamente transitino dalla gomma alla rotaia». Il ministro parla anche del sistema elettorale: «No a un modello Frankestein che si ottiene assemblando parti di sistemi diversi, il sistema bipolare non va abbandonato». Verso mezzogiorno Pecoraro Scanio risale sull'auto blu per raggiungere il centro di Trento, dove lo aspettano gli esponenti locali dei Verdi. «Poi — spiega a Iva Berasi — alle due e mezza ho inderogabilmente l'elicottero». Non è il mezzo più ecologico del mondo, ma Pecoraro si rifà: «Non entro in centro storico con l'auto blu, nelle zone pedonali vado a piedi». testo articoli |
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