archivio generale articoli, lettere, comunicati e interviste dalla stampa | ||||||||||||||||||||||||||
ANNI: |
|
|||||||||||||||||||||||||
|
Trento, 28 giugno 2007 Una via o una piazza. A Trento. L’idea di intitolarle ad Alexander Langer è partita l’altro giorno dal blog che Piergiorgio Cattani cura sul sito web del nostro giornale. E a favore di un riconoscimento per l’esponente altoatesino dei verdi si sono subito schierati molti trentini: «Mentre a Bolzano il dibattito vede la gente divisa, e a questo assisto con imbarazzo, qui in Trentino la proposta è subito decollata. Non me ne stupisco, anzi, perché sia nel capoluogo, che a Rovereto, Alex è stato invitato con grande frequenza nelle scuole» nota il presidente dei verdi Marco Boato. Sul suo blog “La fontana del Nettuno” Cattani ha posto la questione con quella schiettezza che gli è congeniale: «A Bolzano si vorrebbe intitolare una via ad Alexander Langer, il politico altoatesino che aveva fatto della convivenza tra i gruppi etnici in Alto Adige e della difesa dei diritti umani in tutto il mondo il suo motivo di vita. Incredibilmente qualcuno obietta che la cosa è inopportuna a causa della tragica fine di Langer, che in un momento di disperazione s’è tolto la vita. Dovremo allora dimenticare Primo Levi o non ascoltare più la musica di Peter Ciaikovskij (sono i primi nomi che mi vengono in mente) perché morti suicidi? Non solo a Bolzano ma anche a Trento ci dovrebbe essere una via dedicata a Langer. Per la sua vita, non per la sua morte!». Le risposte affermative, anzi l’accoglimento entusiasta di questa proposta apparsa sul web, trovano in uno dei più grandi amici di Alex, Marco Boato un entusiasmo sincero. Motivato dal fatto che Langer, per Trento e per trentini, non era solo un illustre “vicino”: «A Bolzano, per fortuna, non ci sono solo dubbiosi visto che Reinhold Messner ha rilanciato, proponendo che ad Alex venga intitolata l’Università. Il giornale Trentino, senza volerne fare una crociata ideologica, avrebbe il merito di farsi tramite dell’opinione pubblica prima ancora che di una scelta istituzionale: sarebbe meritorio se nelle due principali città, Trento e Rovereto, si trovasse il modo di ricordare in modo perenne la memoria di Langer. Non è stata solo una figura straordinaria sul piano umano e umanitario prima che politico; non dimentichiamo poi che è stato eletto per due volte in Europa anche con moltissimi voti trentini e che per due volte è stato consigliere regionale. E nelle scuole trentine veniva chiamato molto spesso». Torniamo al blog di Cattani, piazza virtuale frequentata e attenta. Scrive Giulio, uno studente: «Ho incontrato sui libri all’università: è stato un incontro leggero, fatto solo d’interazione tra i suoi scritti ed i miei pensieri. È stato un incontro che non è mai finito e che ha segnato le mie scelte di formazione. Troppo giovane per poter ricordare direttamente la sua figura politica non posso però che avvertire il segno lasciato, la sua capacità di leggere dinamiche che oggi ci circondano con la loro evidenza».
|
| ||||||||||||||||||||||||
© 2000 - 2022 |
||||||||||||||||||||||||||
|
|