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Bolzano, 22 novembre 2008
«Brennero, un tunnel giÀ al tramonto»
L’analisi dell’europarlamentare verde Kusstatcher. In Europa sta prevalendo l’interesse per l’asse Est-Ovest
In calo i transiti Nord-Sud. Mentre Austria e Germania frenano il progetto

dal Trentino di sabato 22 novembre 2008

«Il tunnel del Brennero? Ogni giorno che passa mi sembra sempre più irrealizzabile. È la realtà delle cose che sta cambiando e che rende sempre più attuale l’interrogativo: ma ha veramente un senso realizzare il traforo?»

Così l’altoatesino Sepp Kusstatcher, europarlamentare verde, motiva il suo forte scetticismo considerando che Trenitalia ha ridotto il traffico lungo l’asse del Brennero e i transiti autostradali al valico sono in flessione.

Come mai? «Stanno rapidamente cambiando i presupposti che avevano indotto a progettare il traforo del Brennero. Lo studio Progtrans del maggio 2004 sul quale si basa il progetto del tunnel di base prevedeva, o almeno presupponeva, un notevole aumento del numero dei passeggeri lungo la linea ferroviaria» osserva Kusstatcher. Che aggiunge: «Oggi le cose sono cambiate. Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale la già scarsa offerta per i viaggiatori lungo la tratta Verona - Monaco di sei coppie giornaliere di treni verrà ridotta a cinque corse.

E questo mentre in Svizzera i collegamenti con Milano vengono continuamente incrementati. Il numero dei passeggeri lungo la linea del Brennero è da anni fermo a circa 1,5 milioni di passeggeri l’anno. Anche il volume del traffico al valico autostradale è praticamente stabile. In alcuni comparti è addirittura in diminuzione. Da gennaio a luglio 2008 i veicoli pesanti, sia in entrata che in uscita sono aumentati di poco rispetto al traffico veicolare (+0,6%). Quelli che aumentano sono i transiti dei Tir a cinque assi (1,7% rispetto all’anno precedente) mentre il traffico di autovetture diminuisce notevolmente. E tutto questo senza tener conto della crisi economica e della recessione in arrivo».

«Ma - osserva ancora Kusstatcher - ci sono altri fattori che vanno considerati, come il trend verso una diminuzione dello sviluppo demografico in Centro Europa oltre al calo dei consumi che si registra nella stessa area. E tutto questo a fronte di una crescita nei paesi dell’Est europeo. All’interno dell’Ue stanno crescendo anche le pressioni per dare priorità al potenziamento delle relazioni Est - Ovest anche per il crescente peso politico dei paesi orientali. Proprio in considerazione di questo nuovo equilibrio geopolitico ed economico, l’asse europeo 23, il Danzica - Varsavia - Vienna - Trieste è quello che sta registrando le maggiori attenzioni. L’asse 1, il Berlino - Palermo, era stato concepito quando Praga e l’Est erano ancora fuori dall’Unione europea. E questo vale per l’Est. Per l’Europa Centrale l’asse Rotterdam - Genova attraverso Francoforte e la Svizzera resta il più rapido e diretto».

Un’ultima considerazione è sui finanziamenti, il nervo scoperto della linea del Brennero. «Se il governo italiano non ha ancora deciso alcuno stanziamento, quello austriaco non ha destinato al traforo neppure un euro. E anche la Germania non ha ancora dato il via al progetto preliminare. Ha invece avviato i lavori per la Monaco - Lindau per collegarsi con la linea del Gottardo».

Intanto il Cipe che ieri a Roma doveva decidere le assegnazioni 2009 per la realizzazioni delle grandi opere ha rinviato il tutto alla settimana prossima.

      
   

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