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Trento, 28 ottobre 2014 Leggo che l’assessore Olivi dichiara che la Provincia sta orientando sempre più gli investimenti nei settori di ricerca e scuola. Penso sia una lodevole intenzione, perché invece, se si riferisce a fatti già compiuti, mi chiedo dove si prendano i dati per tali affermazioni. Vivo nel mondo della scuola da quindici anni e ogni momento che passa assisto attonito al calo pauroso di disponibilità economiche per aggiornamenti dei docenti, approvvigionamento materiali didattici, viaggi d’istruzione e materiali di consumo più banali. Allora permettetemi la domanda:dove finiscono tutti i soldi che la Provincia stanzia per la scuola? Gli stipendi dei docenti e del personale ausiliario sono fermi da diversi anni, quindi non sono serviti per dare aumenti; le strutture scolastiche sono in degrado perenne e molte in attesa di interventi di ristrutturazione da decenni, qualcuna presentando anche qualche rischio di sicurezza; il parco macchine di molti centri di formazione professionale è rappresentato dagli stessi macchinari che vedevo io, allievo, oltre 30 anni fa! Abbiamo classi sempre più numerose, a volte addirittura oltre i 25 allievi, situazione didatticamente improponibile ma decisa da chi di insegnamento capisce poco o nulla; in molte di queste classi non abbiamo gli strumenti per tutti ma spesso solo per 20/22 persone e questi sono fatti verificabili ogni giorno nelle nostre scuole; inoltre spesso i supporti informatici, che dovrebbero essere all’avanguardia per far crescere i giovani, sono rappresentati da computer talmente vecchi che ci mettono alcuni minuti per avviarsi; per non parlare degli aggiornamenti software che non vediamo da anni! Ora, per cortesia, possiamo sapere dove sono tutti i soldi che si dice vengano stanziati per la scuola? Noi insegnanti gradiremmo vedere i fatti concreti e non sentire dichiarazioni inutili e fuorvianti. Andate a farvi un giro nelle scuole e parlate con i docenti che vivono la programmazione e la gestione, soprattutto nelle aree tecniche; forse, ancora una volta, si riscontrerà l’enorme distanza tra la politica e la vita reale. MarcoIanes |
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