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Trento, 8 ottobre 2012 Apprendiamo, dal quotidiano l'Adige, che la provincia ha preso finalmente atto della necessità di rivedere il piano rifiuti, rielaborandolo visti i risultati ottenuti,soprattutto nella raccolta differenziata. La cosa non può che far piacere a tutti coloro che, da anni, stanno sollecitando questo passo, finora mai nemmeno considerato, anzi osteggiato caldamente, dai nostri governanti provinciali. Mi chiedo perché fino a qualche mese fa le discariche erano in esaurimento, la differenziata non poteva essere spinta oltre certi limiti e l'inceneritore era la soluzione unica possibile. Cosa è cambiato? Presto spiegato: differenziata ben oltre le più rosee previsioni, grazie ai cittadini che si sono impegnati e continuano a farlo, inceneritore non più sostenibile per la mancanza degli incentivi (ecco il perché, in sostanza, del bando deserto!). Intanto, abbiamo perso una marea di tempo e le discariche si continuano a riempire (ma non dovevano esaurirsi a fine 2013?). Se si fosse aperto un dibattito politico serio, con un'analisi delle alternative possibili e con un nuovo piano rifiuti già due anni fa, ora probabilmente staremmo già costruendo il sistema alternativo possibile, avremmo già la tariffa puntuale attiva (a Trento sarà introdotta a gennaio 2013, solo perché obbligatorio come termine ultimo, non certo per convinzione politica...) e, molto probabilmente avremmo livelli superiori di differenziata. Forse, forse, forse... intanto il tempo passa e chi deve decidere ha rinviato continuamente e così farà fino alle prossime elezioni, ormai! Ben venga questa decisione di rivedere il piano rifiuti e aggiornarlo, ma poteva davvero essere fatto prima, definendo strategie più moderne e più sostenibili, come peraltro indicato da diverse associazioni e anche da forze politiche; come al solito rimane l'amarezza di apprendere che ciò che abbiamo sempre sostenuto, alla fine era corretto, ma chi ci governa ci ha sempre snobbato e classificato come "ciarlatani". Prendiamo atto, con piacere, che il tempo è davvero galantuomo e, quasi sempre, per fortuna, mette in luce le reali capacità o i veri limiti, sia dei ciarlatani, sia dei politici che non ascoltano, ma si vantano ugualmente di essere paladini di una democrazia partecipativa. Ne è un esempio il blog "Passo", dove abbiamo inviato moltissimi spunti e considerazioni sul tema dei rifiuti, ma se andate a cercare i nostri interventi non li trovate, perché non sono mai stati pubblicati; i pochi contributi da noi inviati e pubblicati sono ben nascosti e difficilmente raggiungibili, dispersi in un percorso nascostissimo. Se questa è democrazia partecipativa...; comunque, prendiamo atto che, meglio tardi che mai, qualcosa si sta muovendo, nell'ottica di uno sviluppo maggiormente sostenibile. Saranno i risvolti positivi della crisi, che ha costretto tutti a tagliare spese inutili, compreso inceneritori non più incentivati? Vedremo gli sviluppi, ma intanto il tempo passa e chi deciderà, molto probabilmente, sarà nella prossima giunta provinciale. Ricordiamolo, quando andremo a votare. Marco Ianes |
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