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Trento, 15 settembre 2013 Commossa e felice per la calorosa partecipazione di amici e parenti, Claudia Santoni ha scoperto ieri la targa fissata sulla stele in ricordo del marito Fulvio Forrer, l’urbanista e ambientalista scomparso a Lavis, a soli 55 anni, nel febbraio di un anno fa e che tanto amò il «suo» Avisio. La stele è stata posata in località Rostela, nel biotopo dell’Avisio, proprio all’inizio della passeggiata lungo il fiume. Al mattino, all’auditorium, si era svolto il convegno «Questi sono i miei fiumi», ispirandosi ai racconti del sommo poeta Giuseppe Ungaretti, al quale hanno partecipato vari urbanisti e pubblici amministratori provenienti da tutta la provincia. Dopo gli onori di casa del sindaco Graziano Pellegrini, il convegno (voluto e organizzato dall’Inu – Istituto nazionale urbanistica - del quale Forrer fondò la sezione Trentino, il Canoa club Trentino e l’associazione Vivilavis con il patrocinio del Comune di Lavis, Cdv Rotaliana-Königsberg, Provincia e Regione), ha visto avvicendarsi tecnici e ambientalisti per proporre un confronto aperto anche agli enti istituzionali sulla valorizzazione e simbiosi dei corsi d’acqua con i rispettivi territori di appartenenza. Il fiume, non più come minaccia e pericolo per l’uomo, bensì come risorsa e patrimonio di un territorio, indispensabile alla valorizzazione dell’ambiente e al miglioramento della qualità della nostra vita. Sono stati illustrati i progetti in atto per il Sarca, il Vanoi e l’Avisio e non potevano mancare alcune slide della mostra «Acqua ed energia» Che Fulvio Forrer allestì a Castel Toblino, per ricordare come l’acqua è fonte di vita non solo per l’ambiente ma anche per le attività dell’uomo. Di Forrer gli amici hanno tracciato quel ricordo di grande osservatore e studioso dei fiumi e, soprattutto, del suo spiccato senso, da urbanista, di tutto ciò che la natura ha donato all’uomo. L’Inu ha ritenuto doveroso dedicare a Forrer una giornata intera, proprio come punto di partenza per futuri progetti di parchi fluviali e per vivere il fiume nella sua reale dimensione naturalistica; in particolare per approfondire le idee abbozzate nel convegno di ieri attraverso altre giornate di studio, con l’intento di poter riuscire a dialogare con i politici, condividendo con loro scelte e progetti, senza dover confrontarsi solo nei momenti di conflitto o di contestazione. Nelle conclusioni, è emerso che si sono ottenuti soddisfacenti risultati, come a Lavis, laddove la gente ha capito l’importanza del proprio fiume e ha iniziato ad amarlo. La giornata è terminata con la passeggiata lungo l’Avisio guidata dall’architetto Pierpaolo Botteon, colui che ha progettato il recupero del fiume.
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