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Trento, 13 agosto 2001
Berlusconi e l’autostrada della Valdastico: un nuovo attacco del Governo all’autonomia speciale del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol
di Pino Finocchiaro e Giorgio Pedrotti

In quasi trent’anni, da quando si discute di autostrada della Valdastico nelle sue diverse ipotesi progettuali, nessuno è ancora riuscito a portare argomenti convincenti a favore della realizzazione di questa nuova arteria autostradale, forse la più studiata e valutata nel nostro Paese e non a caso più volte definita "l’autostrada più inutile d’Italia".

Opera pubblica talmente inutile che perfino il programma elettorale di Forza Italia e della Casa delle Libertà non la prevede, malgrado comprenda progetti di opere pubbliche proiettati sui prossimi quindici/vent’anni.

Per questo ciò che allarma nelle dichiarazioni del Presidente Berlusconi e negli accordi (privi di qualunque valore giuridico) con l’ineffabile Presidente del Veneto, Galan, a proposito del completamento della Valdastico, non è tanto il timore legittimo che l’opera venga finanziata e realizzata con qualche arrogante colpo di mano, quanto l’ennesimo schiaffo all’autonomia legislativa ed amministrativa del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol.

Ancora una volta, proprio mentre da parte del Governo di centro-destra e della Casa delle Libertà si fanno solenni e stentoree (ma spesso stonate) dichiarazioni a proposito di devolution e di federalismo, non si perde l’occasione per portare un attacco ad un territorio dotato di ampi poteri di autogoverno da oltre cinquant’anni.

Il primo sintomo si era già avuto con la visita postelettorale di alcuni ministri e sottosegretari a Bolzano. Oggi succede qualcosa di assai più grave con le caratteristiche che ha assunto la visita di Berlusconi a Venezia. Con l’evidente prevaricazione di discutere in casa altrui di problemi sui quali – per rispetto di regole di rango costituzionale oltre che per ragioni di "garbo" istituzionale – il Capo del Governo avrebbe dovuto prima confrontarsi con Trentino e Alto Adige/Südtirol.

E’ dunque evidente – ed in ciò è corretta e condivisibile la reazione del Vicepresidente della Giunta provinciale, Pinter – che la questione "Valdastico" da pseudo-problema di viabilità assume il carattere di conflitto fra istituzioni autonomistiche e governo centrale. Un conflitto che – come per molti altri affrontati nei cinquant’anni dell’autonomia speciale – spetta alla Corte costituzionale dirimere, nei tempi e nelle forme dovute.

Sotto questo profilo, le aperture di Dellai nei confronti della "legge-obiettivo" e la sua disponibilità a "trattare" con Berlusconi, appaiono non solo discutibili, ma apertamente non condivisibili ed addirittura non pertinenti: sul rispetto dello Statuto e sull’autonomia, le cui competenze sono non a caso sancite con legge costituzionale, non si tratta, né con Berlusconi, né con chiunque altro.

Non vorremmo che anche questa volta - e sarebbe un pessimo segnale - in materia di difesa dell’autonomia e di autogoverno del territorio, la Provincia di Trento dovesse andare a lezione dalla Provincia di Bolzano.

 

      
   

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