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Trento, 7 settembre 2001
GLI ECOMUSEI SONO REALTA’:
ecco cosa ci vuole per potersi fregiare di questa qualifica

Una delibera del presidente Dellai stabilisce i criteri di base.
Importanti strumenti per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali.
Nominato anche il Comitato tecnico – scientifico: Claudio Chiasera presidente

Gli ecomusei sono una realtà sempre più presente ed importante nel tessuto culturale del Trentino. E proprio per meglio definire e regolamentare quelle strutture che la Provincia intende decisive per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, la Giunta provinciale ha oggi approvato una delibera del presidente Lorenzo Dellai. Delibera che stabilisce i criteri per il riconoscimento della qualifica di ecomuseo. Qualifica che – come previsto dalla legge provinciale del novembre 2000 che ha istituito gli ecomusei - è disposta dalla Provincia, a seguito di una apposita domanda presentata dai comuni, nel rispetto appunto dei requisiti e dei criteri definiti quest’oggi dalla Giunta provinciale.

La proposta di regolamento è stata elaborata dal Servizio Attività Culturali, verificandone i contenuti sia con le strutture provinciali interessate che con alcune istituzioni locali e nazionali.

Il testo prevede il rispetto di alcuni criteri in modo vincolante mentre in un secondo gruppo sono indicati i criteri di priorità che costituiscono titolo preferenziale per la definizione dei finanziamenti da assegnare.

CRITERI DI BASE per il riconoscimento della qualifica di Ecomuseo :

REQUISITI
- presenza di siti naturalistici o storici di pregio;
- coinvolgimento diretto di un’associazione operante da almeno un triennio nel settore della valorizzazione della cultura locale;
- elaborazione di un progetto pluriennale;
- coinvolgimento di almeno tre comuni e delle associazioni del territorio.

STRUTTURE DA VALORIZZARE
- messa a disposizione di una struttura edificiale caratteristica di documentato valore;
- allestimento di almeno un luogo di documentazione e di informazione;
- predisposizione di itinerari di visita veicolari, ciclabili e pedonali;
- realizzazione di almeno un percorso che si riferisca a tradizioni locali consolidate;
- predisposizione di specifiche tabelle di segnalazione nei punti significativi del territorio.

GESTIONE
- predisposizione di un piano economico;
- costituzione di un comitato di gestione nel quale sia presente almeno un esperto nel settore tematico a cui si riferisce l’ecomuseo;
- partecipazione attiva e convinta dei residenti nel progetto;
- ampio coinvolgimento delle realtà economiche locali;
- gestione delle iniziative;
- elaborazione di uno specifico progetto di formazione degli operatori;
- messa a disposizione del pubblico dei siti e delle strutture dell’ecomuseo;
- predisposizione di documenti informativi e schedatura del patrimonio;
- attività di ricerca permanente sul territorio;
- adesione al coordinamento istituito dalla Provincia ed invio delle informazioni.

CRITERI DI PRIORITA’
- partecipazione a progetti della Comunità Europea (già finanziati o già presentati);
- collaborazione con musei, parchi, istituti di ricerca provinciali per la gestione del progetto;
- presenza di risorse naturalistiche, architettoniche ed artistiche di pregio;
- attività economiche estinte ma che hanno lasciato segni o modificato l’ambiente;
- personaggi storici significativi che hanno interagito con la realtà sociale locale ed hanno determinato eventi, creato situazioni favorevoli allo sviluppo culturale ed economico.

IL COMITATO TECNICO – SCIENTIFICO
La Giunta provinciale ha anche nominato i membri del Comitato tecnico – scientifico previsto dalla legge che istituisce gli ecomusei. Un organo consultivo della Giunta alla quale esprimerà pareri e formulerà proposte con particolare riguardo alla promozione e alla gestione della legge nel suo complesso. Il Comitato risulta composto dal dirigente generale dei dipartimenti competenti in materia di attività culturali, Claudio Chiasera (che sarà anche il presidente del Comitato) e dal dirigente generale dei dipartimenti competenti in materia di ambiente, Paola Matonti; dal direttore dell’azienda di promozione turistica del Trentino, Ernesto Rigoni; da Maria Pia Flaim, Umberto Raffaelli, Angelo Brighenti quali funzionari competenti in materia di attività culturali, beni culturali, urbanistica e tutela del paesaggio; da Michele Lanzinger (direttore del Museo tridentino di scienze naturali), da Giovanni Kezich (direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina) e, quale esperto, da Emanuela Renzetti.

 

      
   

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