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Pergine, 25 ottobre 2012 Ormai, a crisi profonda, tutto diventa sostenibile. Le azioni di qualsiasi promotore politico, professionale ed industriale echeggiano il termine “sostenibilità”, il che ha una certa assonanza con “libertà”. Ma la libertà è tangibile, la sostenibilità urlata a volte è poco veritiera e di difficile attuazione. Mi sembra, ma spero di sbagliarmi, e ne sarei felice, che il concetto di sostenibilità venga usata il più per farsi pubblicità che per verità in quello in cui si crede, con la speranza che sia la panacea della soluzione della crisi. E’ vero che la sostenibilità è elemento ormai essenziale per il futuro della nostra specie ma il cavallo va cavalcato con cognizione di cavaliere. Tutti si improvvisano esperti “green economy”. Mi gira la testa con tutte queste certificazioni energetiche, certificazione “LEED”, certificazione Climahaus, Certificazioni Arca, ecc. suddivise a loro volta nelle innumerevoli sigle: Gold, silver , platinum , green, plus, A, B, B+, ecc. Faccio personalmente un po’ di fatica a districarmi in queste cose. Ma forse è un problema solo mio. Forse. Mi trovo in un incrocio con mille segnali che mi indicano mille strade diverse che dovrebbero portarmi allo stesso posto. Allora in quel momento ho avuto una folgorazione, un insegnamento appreso alle scuole elementari. In epoca romana si diceva che tutte le strade portano a Roma. Va beh, imbocco una strada, sarà quella giusta? E se poi mi perdo? Quello che voglio evidenziare è che tutti ritengono di avere il prodotto e la soluzione idonea di tutti i problemi. Ma è alla base che deve essere risolto il problema. E’ nella politica che ancora una volta bisogna operare. Ben venga questo nuovo Piano Urbanistico Provinciale introdotto dalla L.P. 1/2008 della Provincia di Trento , ben vengano le “invarianti”che proteggono il territorio rurale e ben vengano tutte quelle azioni che salvaguardino il territorio ma …, quello che ancora non mi convince è il risvolto della politica. Pur apprezzando cari amici che nella politica danno anima e corpo, di bravi politici che credono in quello che fanno per un sano altruismo e, nel Trentino penso siano tanti, non posso non indignarmi di tutti questi innumerevoli scandali nazionali che appaiono quotidianamente: di malaffare e di corruzione , di politici che quando nevica una volta nella vita nella propria città si comprano una Jeep con i soldi del partito, del politico che per andare al mare non spende nulla perché tanto è offerto da qualcuno, del politico che compra appartamenti di grande valore ad un prezzo insignificante chissà con quale intrallazzo, il politico che scambia voti con un’altro politico, il politico che …. Basta così, perché non è questo che voglio enfatizzare in questo mio scritto. Un pensiero al mio caro amico Fulvio Forrer, che mi manca tanto, morto nel marzo 2012, grande urbanista ed esperto nelle azioni ambientali ed umanamente sostenibili, a riportarmi alla cognizione di causa di quello che si deve sapere prima di fare. E che la politica, con i suoi eletti, deve fare. Vorrei richiamare il primo concetto di sviluppo sostenibile del 1987 del norvegese Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni futura di soddisfare i propri bisogni”. Di fatto 25 anni sono passati da tale concetto e, pur riscontrando in esso aspetti importantissimi, il problema è che in centro a questa sostenibilità non c’è l’ecosistema, e quindi la sopravvivenza ed il benessere di tutte le specie viventi, ma piuttosto della sola sostenibilità umana. Innumerevoli poi gli altri concetti di sostenibilità susseguitesi negli anni fino alla data odierna in cui prevale il concetto: “ lo sviluppo sostenibile sia un processo socio-ecologico- economico caratterizzato da un comportamento ideale che rispetti l’ecosistema”. Detto questo , ma dove sta la politica e i politici in questo sviluppo sostenibile? Come si intrecciano le loro scelte nella sostenibilità e come la perseguono in maniera corretta? Il tema è veramente difficile e complesso ma chissà quanti politici e persone che echeggiano la sostenibilità sono a conoscenza del primo concetto basilare della sostenibilità ? Chissà… Pier Paolo Botteon |
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