Trento, 18 gennaio 2010
commento a
TERRA DESOLATA
dal Trentino di lunedì 18 gennaio 2010
Come sta oggi la Terra? Madre riconosciuta da tutti i popoli, grande ma non illimitata riserva di risorse naturali – foreste, campi, animali, minerali, acque dolci, paesaggi attraenti o paurosi, nella loro biodiversità. Colonizzata e usata per migliaia di anni, si trova per la prima volta non in grado di rinnovare il proprio patrimonio, impoverito e degradato dallo sfruttamento eccessivo degli umani, che in costante crescita demografica non vedono (o non vogliono vedere) la spoliazione irresponsabile che è andata affermandosi dall’industrializzazione in poi, fino ad oltrepassare i limiti dello sviluppo.
Quasi un secolo fa, il poeta anglo-americano T. S. Eliot già parlava di The waste land/La terra desolata, dell’insipienza degli umani artefici della prima guerra mondiale. E oggi il surriscaldamento climatico – che produce lo spostamento verso nord della fascia temperata dello emisfero boreale (e simmetricamente in quello australe) e l’espansione corrispondente di zone aride o desertiche – non trova risposte adeguate. Come testimonia l’avvenuto summit di Copenaghen, ribattezzato Flopenaghen dagli ambientalisti preoccupati del futuro della Terra e dei suoi abitanti.
Le riserve d’acqua potabile e un’atmosfera pulita sono conseguentemente in declino; le preziose foreste umide equatoriali vengono tagliate in tutto l’emisfero sud; i paesi ricchi si trincerano nel loro egoismo, impedendo l’accesso al mercato ai contadini dei paesi poveri, provocando quindi ulteriori migrazioni per fame, sete, malattie, guerre. Si potrà ancora criminalizzare i loro tentativi di sopravvivenza?
Siamo tutti coinvolti nella vicenda dei cambiamenti climatici – questo è forse il solo messaggio positivo venuto dalla ultima conferenza sull’ambiente. Nessuno può salvarsi da solo. I paesi occidentali stanno letteralmente mangiandosi il futuro, a spese delle generazioni a venire. Il monologo in versi della stessa Terra esprime sinteticamente questi pensieri.
La loro generalità non deve far pensare alla possibilità di ‘isole felici’, tra cui la nostra regione. I recenti episodi relativi a discariche avvelenate senza controlli, atmosfere irrespirabili nei fondivalle, traffico su gomma in emergenza costante, sprechi finanziarî e ambientali a sostegno di un modello turistico ormai insostenibile, riportano coi piedi per terra i supposti privilegiati dell’autonomia e impongono di vedere speculazione e degrado anche in questa nostra terra.
29 dicembre 2009
Sandro Boato
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LA TERRA DESOLATA
monologo
Radici
di alberi nel bosco
dentro di me si muovono
s’allargano, s’allungano
sprofondano
acqua cercando e sale
per crescere verso il sole
e resistere al vento
alla tempesta.
Pioggia, semi e letame
voglia mi ridaràn di continuare
tornando primavera?
Qui sotto starei bene
crescesse l’erba
e l’arca di Noè si aprisse
a vanessa e pantera
e uccelli in coro.
Eva e Adamo arrivavano appena
a calpestarmi – solo a piedi nudi
poi son passati al ferro, al fuoco, al fumo
guerra, muri e miseria seminando
bruciando bestie e piante
maltrattandomi come una carcassa
senza amor né dolore
e un deserto lasciando.
No, no – non han proprio capito
che il tempo va a rovescio
che senza terra non si vive più. |