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Due poderosi volumi della rivista letteraria “In forma di parole” propongono la prima antologia della poesia novecentesca: dall’Europa occidentale all’America. A curarla è Sandro Boato, autore di tutte le traduzioni metriche (dal francese, spagnolo, portoghese/brasiliano, inglese/americano) dei testi di quasi una settantina di poeti. Seicento pagine in due volumi della rivista letteraria In forma di parole, diretta da Gianni Scalìa, propongono una vasta selezione della poesia novecentesca – curata da Sandro Boato, cui si devono anche tutte le traduzioni metriche dal francese, spagnolo, portoghese/brasiliano, inglese/americano. Testi di 65 poeti dell’Europa occidentale, degli Stati Uniti, dell’America Latina vengono proposti con la concisione e la drasticità di un canone per ciascun paese, con gli originali a fronte. Un articolato indice per ognuno dei volumi mostra nell’insieme una mappa-sintesi della poesia occidentale, in una scelta soggettiva dello stesso curatore sul quale influisce una concezione della poesia orientata dal riconoscimento stilistico (Valery), dalla centralità della metrica e del ritmo, dal “dare significato alle parole e togliere il superfluo” (Pound), dallo equilibrio tra eufonia e disfonia, dall’originalità immaginifica e metaforica, dalla dialettica memoria-ispirazione (Borges). “Questo testo – scrive Boato nella prefazione della antologia – non sarà che una pietra che altri smusseranno, arricchiranno, rimodelleranno”. Se mai uscisse dall’ombra e dal silenzio potrebbe “essere riconosciuto come atto di fede – oltreché nella poesia – nella lingua italiana, nella sua bellezza e malleabilità e duttilità, maggiore che non si creda, a confronto anche con l’inglese e su altro versante con i dialetti regionali. La prefazione delinea inoltre i caratteri delle aree linguistiche relativamente omogenee: quella francese che muove dai vertici artistici della fine-Ottocento presentando poi figure popolari e autorevoli insieme fino all’incertezza della fine-Novecento, in cui la parola sembra negarsi al verso e divenire monopolio della prosa; quella iberica (spagnola e portoghese), che comprende anche catalano e galiziano, e si specchia nell’America Latina ispanica e lusofona tanto nello scambio culturale agevolato da lingue comuni quanto nell’interferenza tra drammi storici rispettivi; quella inglese e anglo-irlandese che da luogo privilegiato della grande poesia nel primo Novecento è quasi diventata una dépendance dell’America metropolitana e caraibica-insulare grazie anche a una lingua (anglo-americano) in continuo fermento. Concludono l’opera una Notizia Bio-bibliografica – con i profili dei 65 autori e gli indici.
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