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Trento, 7 giugno 2005 Riteniamo come gruppo dei Verdi democratici per l’Ulivo che le indicazioni programmatiche del Sindaco siano equilibrate, esaustive e persuasive. La nostra partecipazione alla realizzazione del programma sarà trasparente, confrontandosi nei modi propri di una libera e corretta dialettica. Apporteremo un nostro contributo anche critico ma costruttivo, guardando con favore le forme di coinvolgimento dei cittadini, associazioni e delle circoscrizioni all’interno dei processi decisionali, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Abbiamo apprezzato la scelta di conferire l’assessorato all’ambiente, vivibilità e mobilità all’assessore Pompermaier quindi ad un rappresentante di un partito che unitamente ai valori della solidarietà e della promozione della pace e dei diritti umani, conferisce particolare attenzione e importanza al valore ambiente. E’ un incarico, questo, importante per le implicazioni interdisciplinari che determina dal momento che il valore dell’ambiente ha una sua trasversalità, in quanto appare strettamente collegato all’aspetto della gestione ed uso del territorio, alle problematiche attinenti all’inquinamento, alla gestione dei rifiuti, alla mobilità, al risparmio energetico, alla qualità e alla scelta dei consumi. Per questo riteniamo fondamentale nel programma del sindaco il richiamo al concetto di limite, che a dire il vero è concetto non certo nuovo per i verdi, strettamente legato al discorso dello sviluppo sostenibile. Il concetto di limite, o meglio di auto-limitazione appartiene indubbiamente alle convinzioni culturali, sociali, etiche ed estetiche di una comunità. Noi riteniamo importante la sua previsione tra gli indirizzi programmatici e quindi il suo trasfondersi sul piano politico, che potrà contribuire a rilevare l’inadeguatezza di quegli interventi o progetti che per loro natura o collocazione potrebbero risultare eccessivamente impattanti dal pdv ambientale, particolarmente gravosi sul piano finanziario o anche semplicemente inutili o inopportuni in quanto incompatibili con altre scelte e politiche portate avanti dall’amministrazione. Questo al fine di evitare ingiustificati sfruttamenti di importanti risorse non rinnovabili, inquinamenti, diseconomie e inefficienze difficilmente sopportabili. Ricordiamo che Trento ha ottenuto lo scorso anno il riconoscimento di “città alpina dell’anno 2004” da parte della CIPRA (Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi) che consente ed impone di avviare per il capoluogo un percorso virtuoso deciso ed innovativo, agevolato anche dalla presenza sul territorio dei musei, degli istituti tecnici e scientifici di ricerca (faccio riferimento al Museo di scienze naturali, al Centro di Ecologia Alpina, dall’efficiente Azienda Forestale, alla presenza della SAT con il museo e la grande biblioteca, al Filmfestival della montagna). Un percorso cioè che permetta lo sviluppo e il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente, promuovendo ipotesi di mobilità alternativa sperimentando modalità nuove di trasporto pubblico e un’attenta conservazione del patrimonio naturale e storico, anche quello che circonda il capoluogo (mi riferisco in particolare al parco del Bondone). In definitiva bisogna essere orgogliosi di questo riconoscimento ed ambiziosi nei progetti per una città che potrà rappresentare un modello per altre realtà cittadine montane per l’attenzione e la cura riservata all’ambiente nei suoi molteplici aspetti e rappresentazioni. Carlo Biasi |
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