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Arco, 30 aprile 2010 Nell’articolo comparso sul “Trentino” di martedì 27 aprile, forse cercando una frase ad effetto, uno dei candidati a sindaco per la città di Arco, Stefano Tamburini, dichiara che serve “occupazione, altro che orto botanico”, affermazione scritta, immaginiamo, anche in relazione alla proposta dei Verdi di istituire un parco botanico a Nord della zona Lido di Arco. Noi riteniamo che nel nostro fazzoletto di terra, stretto fra montagne, lago e Monte Brione, sia arrivato il momento di ripensare un nuovo modello di turismo fatto di ambiente, di servizi al turista e di maggiore attenzione alla natura, cose che peraltro ricercano, in base anche alle ultime indagini di mercato, propri i turisti più attenti. E allora, come in economia si ripensano i modelli di produzione e si sviluppano le attività per le energie alternative e per nuovi mezzi di trasporto, allo stesso modo anche per il turismo serve un nuovo modello di sviluppo non più basato solo sulla cementificazione del territorio. La proposta dei Verdi di Arco di fare un parco botanico a tema, nella zona agricola a nord del lago, sui terreni di proprietà pubblica, è una soluzione innovativa per diverse ragioni. Dal punto di vista ambientale, in quanto permette d’istituire un parco botanico che s’inserisce in un circuito di offerta naturalistica (parco dell’arciduca, giardini di Arco, olivaia, Monte Brione) di grande valore, mettendo in rilievo le caratteristiche climatiche di Arco in una zona unica alle pendici del Monte Brione. Dal punto di vista dell’offerta al turista, un parco visitabile, punto di riferimento per il turista, per le scuole e per la nostra popolazione. Esperienze similari sono anche vicine a noi, come il parco botanico di Castel Trauttmansdorff a Merano o il Parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio. Dal punto di vista occupazionale, si tratta di un’iniziativa nella quale potrebbero risultare coinvolte decine di persone quali giardinieri, impiantisti, addetti alla custodia, ingressi, casse, bar, ecc. Dal punto di vista della formazione professionale si tratta di un’iniziativa che potrebbe coinvolgere i futuri giardinieri o vivaisti. I Verdi di Arco |
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