Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 7 maggio 2010 Caro direttore, i recenti articoli che riguardano disagi lamentati da cittadini e da amministratori della minoranza nel comune di Trento, in merito al sistema di raccolta «porta a porta», mi costringono a fare alcune osservazioni. Dopo solo due mesi dal mio insediamento la giunta mi approvava un piano di «aggiornamento delle modalità di raccolta». Siamo partiti, dopo aver incontrato circoscrizioni, sindacati, amministratori di condominio, associazioni ambientaliste con la sperimentazione del porta a porta, con il voto contrario della minoranza (ora sono contrari all’impianto di incenerimento!). Partimmo da Gardolo, Circoscrizione nota per la presenza di molti condomini e con una presenza significativa di cittadini non trentini e da quella di Meano come «rappresentante» tipo delle circoscrizioni collinari. Fummo impegnati con serate interminabili per spiegare ai nostri concittadini questa epocale novità, alla fine delle quali trovammo la soddisfazione di riscontrare una grande risposta da parte dei cittadini. Anche un sondaggio sviluppato su oltre 800 famiglie ci confermò che la stragrande maggioranza delle famiglie intervistate non sarebbe tornata indietro con i vecchi bidoni stradali. Ora, leggendo le lamentele, mi sembra di trovarmi di fronte a tentativi orchestrati da specifici gruppi di interesse che operano per impedire il consolidamento di elevati livelli di raccolta differenziata. Addirittura qualcuno vorrebbe che gli «imballaggi leggeri» fossero inseriti nel residuo. Per governare correttamente il problema basterebbe operare con la necessaria flessibilità e quindi aumentare le frequenze di raccolta , fornire contenitori rigidi a chi ne fa richiesta e mette a disposizione gli spazi necessari nelle proprie pertinenze condominiali, cambiare se occorre gli orari di raccolta. Per questo forse ci vorranno nuove risorse, per me è occasione di invitare la Provincia a «dedicare» qualche residuo di bilancio anche al «porta a porta». Per ridurre i costi basterebbe che invece di costruire l’inceneritore ad Ischia Podetti, in quel posto, come ci fu molti anni fa, venisse costruito un impianto di compostaggio. Aldo Pompermaier |
ALDO |
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