Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 11 giugno 2016 Dopo 16 anni, a Bolzano si presenta la stessa situazione di Trento. La Provincia Autonoma di Bolzano, convinta di incidere sulla crescita della comunità altoatesina apre alla possibilità di ampliare l'aeroporto in maniera da utilizzarlo per voli più lunghi degli attuali e quindi da renderlo capace di ospitare velivoli più capienti che portano turisti dall’Italia e dall'estero. Un desiderio legittimo per amministratori che, essendo poco disponibili a verificare altre vie più sostenibili per rilanciare o almeno consolidare l'economia altoatesina, non trovano di meglio di aprirsi al mondo, a quello che ha fretta e disponibilità di denaro rilanciando con forza l'ampliamento dell'aeroporto. Non contano le esperienze negative delle gestioni passate dell'aeroporto, il fiume di denaro che ha drenato a scapito di altri investimenti in mobilità sostenibile, l'Amministratore, rapito dai canti delle sirene (ma chi sono?) non trovano altra soluzione che appesantire la vivibilità dei cittadini, dei molti cittadini che per pochi debbono subire rumori ,inquinamento e dispendio di importanti risorse economiche pubbliche. Come dicevo, 16 anni fa , anche a Trento i Verdi, per contrastare questi desideri faraonici di vedere il futuro del trentino con i turisti che caricano gli scie scarponi sugli aerei, e poi costretti a fare code per arrivare alle piste, sono stati costretti a promuovere un referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto Caproni. L'Alto Adige di allora titolava nell'edizione del 3 di aprile 2000 «Trentino senza aeroporto? Autolesionismo». Una bella intervista di Milena di Camillo a Nadio Dellai , favorevole all'ampliamento dell'aeroporto "perché non sia fermato lo sviluppo". Cari bolzanini le previsioni sono state più che smentite. Il Trentino non è collassato, anzi, sul Trentino (quotidiano) di martedì 3 maggio 2016 titoli cubitali annunciavano che questo inverno le presenze registrano un segno positivo del +10% di turisti Italiani. Oltre queste riflessioni c'è una parte che ha del comico. Noi durante la campagna sul no all'ampliamento, per segnalare all'opinione pubblica la negatività di questo intervento, facevamo riferimento alla gestione dell'aeroporto di Bolzano ,come esempio di spreco di risorse ingenti pubbliche. Mi rendo conto che i tempi sono cambiati e la gente è più disponibile ad utilizzare l'aereo. Però non mi pare insuperabile, farsi un viaggetto a Verona o ad Innsbruck e trovare lì davvero una risposta in termini di trasportistica aerea. Dovendo per lavoro, recarmi a Roma, più di una volta ho utilizzato l'aeroporto di Bolzano. Alcune volte mi sono trovato il solo passeggero "privato", altri erano funzionari (pochi) che accompagnavano i nostri presidenti di provincia. Non ottenemmo il quorum, per varie ragioni, però nonostante queste difficoltà e la poca partecipazione dei partiti politici andarono alle urne quasi il 40% degli elettori, quattro su cinque si espressero per il NO. La conclusione fu che dell'ampliamento non se parlò più, se non per adeguarlo alle norme di sicurezza previste. Noi a Trento siamo serviti da aeroporti più che decorosi, Verona e Bergamo e non sentiamo assolutamente la necessità di essere disturbati dal rombo dei motori. Aldo Pompermaier
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