elezioni presidente e consiglio provinciale di Trento 26 ottobre 2003 | ||||||||||||||
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Trento, 28 settembre 2003 Caro direttore, leggo spesso gli interventi puntuali ed attenti di Sandro Schmid sui problemi di Trento. Ma leggendo il suo pezzo «La caserma dei trentini» sono rimasto sbalordito. Al di là delle valutazioni politiche sul caso Dellai-Casanova, suppongo che Sandro nel 1999 (elezioni del sindaco di Trento) o non fosse in Trentino o fece orecchie da mercante quando i Verdi si lamentarono per l´esclusione degli stessi dalla compagine di giunta nel comune di Trento. L´operazione fu fatta dai Ds, con autorevoli complicità, ma in quell´occasione, dopo dichiarazioni ufficiali del sindaco Pacher che la giunta doveva essere rappresentata da tutte le forze politiche della coalizione, in particolare dell´Ulivo, i Verdi con un colpo basso finirono all´angolo senza che ci fosse l´intervento di alcuno. Tutti successivamente hanno visto quanto importante sarebbe stata una presenza verde in seno alla giunta, in occasione di varianti al Prg con particolare riguardo al consumo di territorio ed a riqualificazioni di importanti aree e qualche «maligno» riconduce l´esclusione con questi appuntamenti urbanistici, ma forse in quel momento Sandro non c´era e quindi non poteva difendere il «Sole che ride», e con il suo silenzio e di molti altri acconsentiva così alla potatura di una forza politica che aveva contribuito in maniera importante alla costituzione dell´Ulivo. Nel suo articolo Sandro afferma che Boato sarà contento che un «concorrente» è stato eliminato. Suvvia, che abbia pensato a questi risvolti è offensivo non solo per Marco Boato ma per tutti i Verdi che hanno conosciuto Casanova e per me che conosco personalmente Piergiorgio Cattani, un giovane di valore e di sensibilità straordinarie che nel pezzo indica come «eliminato» per aver criticato Dellai nel libro «Ho un sogno popolare» scritto in un momento particolare e delicato della politica trentina. Che Dellai sia permaloso lo posso capire, lo sono anch´io, ma che il candidato presidente si preoccupi di tagliare teste pensanti mi sembra eccessivo e dimostrerebbe una debolezza che mi pare non gli sia riconosciuta. Dico a Sandro che con molta umiltà ogni partito che compone la coalizione che appoggia Dellai dovrà rimboccarsi le maniche e sforzarsi a non fare la voce grossa quando ha i numeri e le poltrone per farlo, ma dialogare con i propri compagni di viaggio cercando di valorizzare tutte le diversità. Nessuno ha la verità in tasca, solo con un governo collegiale e rispettoso delle peculiarità dell´altro troveremo la strada giusta per rilanciare il Trentino. Aldo Pompermaier
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