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Trento, 14 febbraio 2013 Luigi Casanova, 57 anni, origini bellunesi, vive a Cavalese e fa il guardiaboschi a Moena. Portavoce di Mountain Wilderness e vicepresidente di Cipra Italia, nel 2008 è stato candidato - sempre in Valsugana - della Sinistra Arcobaleno. Oggi corre con Rivoluzione Civile, il movimento che ha riunito Rifondazione, Comunisti italiani, Idv, Verdi (ma non quelli altoatesini che stanno con Sel)e spezzoni della società civile, e che ha Antonio Ingroia come candidato premier. «Tira un’aria di totale sfiducia nella politica e in chiunque la rappresenti», osserva Casanova, «gli elettori ne hanno piene le scatole di un centrodestra indecente e della mancanza di valori del centrosinistra. Com’è avvenuto nel 1992 con la Lega, oggi Grillo catalizza questa sfiducia. Spero che in questi ultimi giorni di campagna elettorale i cittadini colgano il nostro messaggio che si fonda su alcuni impegni: lavoro, ambiente, pace e disarmo». A chi obietta che il voto a Rivoluzione Civile rischia - nelle regioni in bilico - di avvantaggiare il centrodestra, Casanova replica secco: «Il voto utile è a noi perché noi rappresentiamo la cultura e i valori di sinistra che nessuno porta avanti. Certo non Sel che si è schiacciata su un Pd che promuove un liberismo addolcito e attacca i servizi pubblici, con un Tonini che un anno fa diceva che i referendum sono una perdita di tempo. Un Pd che ha siglato un patto con la Svp per smembrare il Parco dello Stelvio, una scelta di assoluta retroguardia per chi vuole difendere l’ambiente. Noi siamo responsabili perché ci siamo presentati a queste elezioni». |
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