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Rovereto, 9 maggio 2010 «Caro Valduga, le ciclabili hai messo in fuga». Slogan in rima sul cartellone che Giorgia Nisi, ragazza-sandwich, indossa per l’occasione. E dietro tutti a piedi, con bici condotta rigorosamente a mano e mascherina antigas sul viso, a rimarcare che per chi si muove in bici c’è ancora molto da fare. Con un mini-corteo, che ha percorso il tragitto delle ciclabili cancellate, la Rovereto Viva dei Verdi ha detto ieri la sua sul tema della mobilità. In testa l’aspirante sindaco Mauro Previdi, che da Dante imbocca le strade del centro per mostrare come sia stata sbagliata l’idea di cancellare il percorso protetto di via Fontana: con i pedoni, spiega, c’è una convivenza forzata che non giova a nessuno. Quindi giro nel noto corso Bettini depennato dalla giunta, con dito puntato su due Suv in sosta selvaggia: «Eccolo qua, il risultato di aver cancellato la ciclabile. Auto ovunque. E non è vero, come ha detto l’assessore Tomazzoni, che le auto vanno a meno di 30 all’ora. Se ragazzini e famiglie in bici sono sparite, un motivo ci sarà». Le proposte, snocciolate all’arrivo al Mart: ripristino delle vecchie ciclabili e rete di nuove: «Bisogna collegare Marco a Sant’Ilario, passando per il centro e per Sacco-San Giorgio». |
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