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Trento, 28 ottobre 2010 l Consiglio federale dei Verdi del Trentino ha deciso di sostenere la manifestazione per “Promuovere l’alternativa all’inceneritore” che l’Amministrazione provinciale di Trento ed il Comune di Trento intendono costruire ad Ischia Podetti. Il Consiglio federale, rispettando la scelta dei promotori della manifestazione, i quali si sono rivolti a tutti i cittadini invitandoli a partecipare alla manifestazione mettendo da parte le divisioni ideologiche pur legittime, ha esteso, con convinzione, l’invito ai militanti e simpatizzanti Verdi, nella consapevolezza che ogni verde è contrario a questa tecnologia di smaltimento dei rifiuti, obsoleta e pericolosa. I Verdi, da decenni ormai, sostengono che la soluzione al problema rifiuti non passa attraverso la tecnologia dell’incenerimento (sia pure con parziale recupero di energia), ma attraverso un mix di soluzioni, in primis la riduzione della produzione dei rifiuti “a monte”, e questo vale soprattutto per il settore commerciale ed industriale, e successivamente la differenziazione e il riuso di molte componenti del rifiuto urbano “tal quale” ed il riciclaggio del materiale che impropriamente viene collocato tra i rifiuti. La discussione sulla realizzazione dell’inceneritore di Trento data ormai da oltre dieci anni ed è partita dalla constatazione della drammatica situazione delle discariche trentine, alla fine del secolo scorso, tutte o quasi in via di saturazione. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando la decisione di costruire un inceneritore è stata inserita nel piano provinciale e fortunatamente il tempo non è trascorso invano. Grazie all’impegno dei Verdi, sia a livello provinciale che nei maggiori comuni, ed alla adesione di molte associazioni ambientaliste ma anche del mondo agricolo è stata avviata seriamente la raccolta differenziata e si è potuto dimostrare – sfatando allarmismi ingiustificati – che tale strumento era ed è più che sufficiente per affrontare e risolvere il problema rifiuti in Trentino. Di tale possibilità si sono rese conto migliaia di cittadini che hanno aderito ai programmi di raccolta differenziata con entusiasmo. Il pericolo paventato all’inizio del decennio, vale a dire che il Trentino potesse diventare come la Campania, fortunatamente oggi non esiste più. Quello che ora i cittadini chiedono agli amministratori comunali e provinciali è: a) di valutare con serenità e senza pregiudizi il dato che è sotto gli occhi di tutti: in pochi anni si è passati da una raccolta differenziata da poco più del 10% ad oltre il 60%, con situazioni locali anche superiori all’80%. Dunque riconoscere che un’ alternativa all’inceneritore non sta nel libro dei sogni di qualche ambientalista sognatore, ma è nella realtà dei fatti, dimostrata dall’impegno di molte amministrazioni comunali, associazioni di categoria e famiglie; b) verificare quindi con decisione l’alternativa all’inceneritore: accanto ad una raccolta differenziata spinta su tutto il territorio provinciale, con interventi di sostegno e di controllo da parte della provincia ed oggi delle Comunità di Valle, occorre perseguire lo studio di sistemi moderni e meno impattanti atti al recupero del “residuo non riciclabile”, occorre inoltre che ad Ischia Podetti, al posto dell’inceneritore venga costruito un grande centro di compostaggio e di biostabilizzazione: soluzioni che permettono di ridurre notevolmente i costi delle bollette in quanto oggi , vedi la frazione umida, viene collocata fuori provincia a costi di trasporto e di smaltimento decisamente importanti; c) conseguentemente di riconsiderare la decisione di costruire un inceneritore, decisione presa oltre un decennio fa, in un contesto assolutamente diverso da quello attuale. Nessuno deve “andare a Canossa”, semplicemente occorre prendere atto che il contesto attuale e assai differente da quello di dieci anni fa. Occorre che gli amministratori provinciali e comunali dimostrino lo stesso buon senso che hanno avuto qualche anno fa quando, finalmente, hanno riposto nel cassetto il faraonico quanto inutile progetto di adeguamento dell’Aeroporto di Mattarello a scalo di III livello, con voli commerciali e di linea. Allora dimostrammo – e lo compresero bene le migliaia di cittadini trentini che si recarono alle urne per dire “no all’aeroporto” – che si trattava di un’opera inutile, dannosa e costosa per le casse provinciali. I fatti ci hanno dato ragione, basta guardare allo stato del vicino aeroporto di Bolzano. Si ritrovi quel buon senso di allora anche per quanto riguarda la scelta sbagliata dell’inceneritore. E’ un appello che rivolgiamo al presidente Dellai ed al Sindaco di Trento Andreatta. Aldo Pompermaier
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