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Alcuni giorni fa in un bosco veneto è stato trovato un camper completamente carbonizzato e al suo interno il cadavere di Cloe Bianco, una professoressa transgender. Si è chiuso in modo tragico il sipario su un’esistenza colma di sofferenza, di pregiudizi che l'avevano allontanata mano a mano dalla famiglia e dal suo lavoro di insegnante, dal quale era stata respinta senza appello relegandola al lavoro d’ufficio. La sua rinuncia alla vita è conseguenza dell’atteggiamento di indifferenza e totale chiusura verso le persone LGBTQ+. Il suicidio di Cloe ha seguito di appena un giorno il gesto di Sasha, 15enne transgender di Catania. L’atteggiamento di rifiuto e chiusura di parte della società rende difficile per una persona transgender vivere la propria vita con dignità. Viene negato il rispetto anche nella diversità, come dovrebbe essere normale in un Paese che vuole definirsi civile. L’Italia è ancora uno dei pochi Paesi europei che non prevede l’educazione sessuale nelle scuole, eppure gli studenti si mostrano sempre più consapevoli e interessati alle tematiche di genere. La Provincia di Trento ha sospeso nelle scuole i corsi sulla differenza di genere che avevano lo scopo di educare gli studenti trentini a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi, affrontando temi come il bullismo e la violenza di genere. La crescita dei ragazzi e delle ragazze, oltre che in famiglia, avviene anche e soprattutto nella scuola. In questo contesto si formano gli uomini e le donne del futuro, capaci di riconoscere l’importanza delle differenze di genere, di accettarle, relazionarcisi e usarle come fondamento per una società migliore. Si deve offrire ai ragazzi/e la possibilità di meditare sulla percezione del sé, fondamentale per formare adulti coerenti e sicuri di se stessi, mai vittime di discriminazioni o di episodi sociali che possono sfociare nel bullismo. Serve una rivoluzione culturale dai contenuti profondi. Lo dobbiamo a Cloe Bianco, al giovane Sasha e a tutte quelle persone che soffrono e che hanno scelto di interrompere la propria vita perché respinti dalla famiglia, dalla scuola, dagli amici, dalla società intera. |
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