Trento, giovedì 11 settembre 2014
Chiediamo venga aperta un’indagine sulla morte dell’orsa Daniza
Comunicato stampa dei Verdi del Trentino
La morte dell’orsa Daniza per mano umana rappresenta una sconfitta bruciante per il Trentino che si professa ambientalista e rispettoso dell’ambiente. Ma quale rispetto per gli animali? Quale rispetto per l’ambiente in cui viviamo?
Questo vero e proprio assassinio di un animale giudicato “pericoloso” dall’uomo si ritorcerà contro il Trentino in maniera spaventosa; la responsabilità politica di aver firmato un’ordinanza assurda, ora diventa davvero grave; uccidere un animale perché si comporta come madre natura gli ha insegnato, significa calpestare la natura stessa.
Questa situazione è stata gestita con grande incompetenza e superficialità, sia politica sia operativa, visto che chi ha iniettato il veleno a Daniza ha sbagliato dose, provocandone la morte.
Morte casuale o pilotata?
A QUESTO PUNTO NOI ABBIAMO SERI DUBBI SULLA CASUALITA’ E CHIEDIAMO VENGA APERTA UN’INDAGINE PER VERIFICARE LE RESPONSABILITA’, SIA POLITICHE SIA TECNICHE.
Abbiamo depositato tempo fa un esposto sul provvedimento e ancora stiamo attendendo l’esito da parte della procura; stiamo valutando l’ipotesi di presentarne un altro per aprire un’inchiesta sulla gestione della procedura di cattura, che si è trasformata in una vera e propria esecuzione.
Da questo tipo di politica e di gestione superficiale e arrogante di ciò che riguarda la natura, la biodiversità e il rispetto per la vita, i VERDI DEL TRENTINO si dissociano inequivocabilmente e condannano duramente questi percorsi che, inevitabilmente, distruggono anche l’immagine di un Trentino naturalista solo sulla carta.
I portavoce dei Verdi del Trentino Marco Ianes e Lucia Coppola |
Trento, 22 agosto 2014
DEPOSITATO IN PROCURA L'ESPOSTO DEI VERDI
CONTRO LA CATTURA DELL'ORSA DANIZA
Comunicato stampa
Stamane è stato presentato alla procura della repubblica, sede di Trento, l’esposto contro il provvedimento di cattura / abbattimento dell’orsa Daniza, da parte dei VERDI DEL TRENTINO, coadiuvati dai VERDI nazionali.
Marco Ianes e Lucia Coppola hanno presentato l’esposto, firmato anche dal coportavoce nazionale Angelo Bonelli, che aveva già anticipato l’iniziativa alla stampa.
Ribadiamo la totale contrarietà a questo provvedimento che riteniamo assurdo; inoltre teniamo a sottolineare che tale provvedimento è da ritenere dannoso anche per l’immagine del Trentino, da sempre preso ad esempio come “isola ecologica”, ma che, ultimamente sta dando triste prova di un’applicazione fasulla della tutela ambientale reale.
Cosa c’è dietro la cattura di DANIZA?
C'è dietro l'intera credibilità di un Trentino che si professa ambientalista, ma poi vuole catturare una mamma orsa colpevole di aver difeso i piccoli, un Trentino ambientalista che, fino a pochissimo tempo fa voleva gestire i rifiuti con un inceneritore, salvo poi quando non più sostenibile economicamente, si rivalutano opzioni che noi ambientalisti avevamo già proposto; un Trentino che si professa a salvaguardia della biodiversità e del territorio, ma che poi vuole rovinare la zona di Serodoli con nuovi impianti di risalita assurdi...è davvero questo il Trentino ambientalista? O forse anche qui prevale la logica di cavalcare l'ambiente e la sua tutela solo quando è fine a fare guadagni? Ecco cosa c'è dietro tutto questo movimento! Lo smascheramento della politica ambientalista "fasulla" e di facciata di molti esponenti politici che governano il Trentino.
In campagna elettorale sono tutti pronti a rimarcare l’aspetto di tutela ambientale, di salvaguardia della biodiversità, di tutela del territorio per una terra, la nostra, che è davvero un gioiello naturalistico e paesaggistico incredibile. Al momento, poi, di prendere in mano programmazioni reali a sostegno di queste grandi e peculiari tematiche, chi governa si scontra con interessi privati enormi, che mettono in campo richieste di investimenti che stridono fortemente con gli interessi della collettività. Penso, per esempio, a Serodoli, dove lo sfruttamento intensivo che si vorrebbe perseguire potrebbe portare ad una svalutazione ambientale della zona, tale per cui la stessa zona potrebbe diventare addirittura poco appetibile ai fini turistici. Sarebbe un assurdo, ma non è un’ipotesi scartabile facilmente. È solo un esempio di come la gestione dell’ambiente in generale, in Trentino, sia spesso superficiale; si, va bene l’orso, va bene l’aria pulita, va bene il paesaggio incontaminato… però, si potrebbe costruire qui, si potrebbe sfruttare questo… e via così, sempre con un però a cui far fronte! Ecco perché la questione di mamma orsa non è banale; ecco perché Daniza sta diventando un simbolo di un Trentino realmente rispettoso della biodiversità e dell’ambiente.
Ecco perché l’ordinanza di cattura andrebbe revocata; perché diversamente il Trentino perderebbe la sua credibilità come terra naturalistica e pura. Ecco perché, chi crede realmente nel rispetto dell’ambiente si è attivato in piazza; non è demagogia e nessun ambientalista privilegia l’animale all’uomo, come qualche politico ha scritto superficialmente sui giornali; anzi è proprio il contrario; i veri ambientalisti desiderano l’integrazione naturale dell’uomo nell’ecosistema, il che prevede il pieno rispetto del territorio dove vivono gli animali, nonché il pieno rispetto dell’ambiente dove vivono gli uomini.
E questo rispetto andrebbe coltivato e cresciuto con reale convinzione e non solo cavalcato in campagna elettorale; e, purtroppo, troppo spesso anche qui da noi ciò accade.
Che dire della scarsa informazione e formazione sulla biodiversità che esiste in Trentino? Che dire del Progetto Life Ursus lasciato incustodito, senza cultura dell’informazione nel tempo? È davvero un peccato che chi gestisce il governo trentino non abbia saputo cogliere appieno il senso di questa vicenda; e quel che è peggio, è che si continui ad ignorare quanto peseranno queste vicenda (orsa, Serodoli e molte altre…) sulla credibilità del Trentino come luogo di tutela ambientale. Non vi è nulla di peggio che far passare l’immagine di un Trentino che non riesce a tutelare la biodiversità che lo contraddistingue da molte altre zone del mondo. E in giro sta viaggiando questa immagine. Vogliamo continuare a dire che è colpa dei veri ambientalisti? Ma questi non stanno governando!
Marco Ianes e Lucia Coppola
portavoce dei VERDI DEL TRENTINO |
Trento, 18 agosto 2014
«Sono demagogie sproporzionate»
Comunicato stampa
da l’Adige di lunedì
18 agosto 2014
I Verdi del Trentino esprimono solidarietà verso la persona che ha subito l’attacco da parte di mamma orsa ma accusano anche la Provincia di essersi fatta sfuggire di mano il progetto Life Ursus.
«Siamo assolutamente contrari - scrivono i portavoce Marco Ianes e Lucia Coppola – a qualsiasi soluzione di soppressione di orsi che vivono secondo il loro modo naturale e agiscono secondo criteri che la natura stessa insegna loro. In merito ad ipotesi di aperture di “partite di caccia di selezione” invitiamo ad evitare demagogie
proporzionate e, invece, sollecitiamo la Provincia ad istituire un tavolo tecnico, e non politico!!!, con biologi, naturalisti ed esperti per creare un sistema informativo per la popolazione che vive nei boschi, affinché vi sia piena consapevolezza di come agire in tali casi.»
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Trento, 18 luglio 2014
VERDI Bonelli:
«Rossi fermati!»
«Cattura dannosa e ingiusta»
da l’Adige di lunedì
18 luglio 2014
«Invito il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi a sospendere la cattura dell’orsa Daniza.
La sua cattura non ha alcun senso, sarebbe dannosa e ingiusta perché ha reagito come qualunque orsa mamma avrebbe fatto percependo un pericolo per i propri cuccioli».
Lo afferma il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che prende posizione sul caso.
«Lega e Forza Italia - dice Bonelli – che chiedono l’abbattimento dell’orsa sono semplicemente vergognosi perché boschi e montagne senza animali sarebbero come città senza esseri umani. La si finisca con questa assurda caccia all’orsa perché in montagna è più pericolosa l’imprudenza degli esseri umani che gli animali». |