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Trento, 18 gennaio 2014 Carissime e carissimi, prima di tutto: ”GRAZIE!” Grazie al nostro presidente uscente, Aldo Pompermaier, che ha saputo sempre trasmettere entusiasmo, coinvolgimento e passione; grazie a Marco Boato, grande uomo di cultura e vero appassionato di politica, sempre attivo come un eterno giovane! Grazie alla cara amica Lucia Coppola, con la quale ho condiviso, fin dall’inizio, il percorso della costituente ecologista; permettetemi anche di ringraziare Michele Trainotti, che ha fatto da coordinatore del programma della costituente ecologista, base fondante sulla quale lavoreremo ancora per rilanciare il nostro movimento. Grazie a tutti, per il coinvolgimento spontaneo e davvero amichevole che ho sempre trovato fin dall’inizio del mio percorso con voi. Come sapete, mi sono avvicinato alla costituente ecologista, spinto da un interesse profondo per questo percorso aggregante che stava prendendo forma, coinvolgendo associazioni e persone che credevano di creare qualcosa di nuovo, di inedito, di travolgente sotto il profilo dell’innovazione politica. Sappiamo bene quanto difficile sia stato cercare di avvicinare persone e associazioni, per tentare di dare un volto politico coeso alle tante anime che compongono il mondo ambientalista ed ecologista. Ma sappiamo altrettanto bene che, la coesione, è un concetto assai difficile da mettere in pratica, quando si parla di rappresentanza politica. Abbiamo fatto un percorso molto impegnativo, che non ha certamente portato i risultati che avevamo in progetto, quando è partita l’avventura della costituente ecologista. Eppure, siamo qui, con persone nuove che partecipano attivamente a questo percorso politico, altrettanto difficile e in perenne salita. E con altrettante persone che testimoniano un impegno sempre presente, con i Verdi del Trentino. Ma chi siamo noi, ora? Cosa vogliamo fare, quali obiettivi dobbiamo porci per poter dare un senso al nostro impegno? Ecco, sono queste le domande essenziali alle quali dovremo rispondere nel percorso che avviamo oggi. Le recenti elezioni provinciali non hanno certo premiato il nostro impegno, basato su un programma vero, costruito con passione, da un folto gruppo di persone che credevano e, spero credano ancora, nella possibilità che una conversione ecologica sia davvero possibile. Siamo stati penalizzati perché, ne sono pienamente convinto, non siamo riusciti a farci capire, non siamo riusciti a trasmettere i concetti del nostro essere politici in maniera diversa dai soliti canoni proposti da altre forze politiche. Forse, anche in questo campo, siamo troppo avanti per essere capiti facilmente; e su questo dovremo certamente lavorare; rendere le nostre proposte più facilmente comprensibili, più alla portata di tutti. Da qui, oggi, dobbiamo ripartire; abbiamo un percorso programmatico che è molto interessante, non certo completo, anzi aperto a suggerimenti, integrazioni e miglioramenti continui, che dobbiamo cogliere dai territori in cui viviamo ed operiamo. E proprio dai territori dobbiamo riaccendere la vitalità del nostro movimento; è necessario che tutti ci sentiamo coinvolti nel percorso politico che vogliamo proporre, come linea innovativa e di speranza; se ognuno di noi si sente promotore forte dei propositi che abbiamo, allora riuscirà anche a coinvolgere amici, conoscenti, simpatizzanti e, magari, altre forze politiche che potrebbero convergere sui nostri programmi e non solamente scopiazzarli. Perché non penso sia possibile rimanere insensibili ad un programma politico come il nostro; un programma politico che mette al centro dell’attenzione la salute, la tutela dell’ambiente in cui viviamo, l’essere persone in cammino verso un futuro migliore; un programma politico che vuole essere promotore di una visione radicalmente diversa delle prospettive future. Un programma che non si limiti a ridurre gli investimenti sulla scuola, sulla sanità, sul recupero ambientale e la salvaguardia del patrimonio, come spesso si vede fare dalla politica attuale, al solo fine di tentare di mettere a pareggio i bilanci, in maniera dissennata e senza logica; un programma, invece, che vuole guardare al futuro con ottimismo, orientando le sempre più scarse risorse disponibili verso investimenti che abbiano un senso e una logica davvero sostenibile. Un programma in continua evoluzione, fatto da noi tutti, per tutti i cittadini. E per questa grande ambizione, che dobbiamo avere e coltivare, c’è la necessità del massimo impegno da parte di tutti. Non possiamo pensare di adagiarci su coalizioni o alleanze per cercare di trasmettere il nostro progetto; questo è impensabile e improponibile; se così facessimo potremmo essere destinati ad una reale “estinzione” politica; potrebbe sempre prevalere il triste dogma del “voto utile”, dato ai grandi partiti mangia piccoli, con le solite scuse di evitare dispersioni di voto! Con le solite scuse accampate anche, a volte, da chi si professa nostro partner per accattivarsi voti di sostenitori di una politica sociale ed ambientale a noi vicina, salvo poi, una volta raggiunto l’obiettivo, mascherare il tutto con interventi che vanno in senso opposto. Noi ,portatori di politiche innovative, ecosostenibili, utili per il momento elettorale, utili magari per darsi una credibilità nuova, appannata da un passato non certo ecosostenibile, ma subito prontamente scaricati quando il “voto utile” ha prodotto l’effetto desiderato. Siamo i “VERDI DEL TRENTINO” e di questo dobbiamo essere orgogliosi e dobbiamo portare avanti le nostre idee, le nostro proposte, ben consci del nostro momento difficile, ma altrettanto determinati nel portare avanti la proposta politica che ci caratterizza. Per coltivare queste ambizioni di sviluppo politico, come ho già accennato, è necessario ed indispensabile ripartire con la promozione territoriale del nostro movimento e del nostro pensiero politico. Solo così potremo recuperare credibilità e sostegno da parte dei cittadini e, di conseguenza, anche da parte delle altre forze politiche, sia alleate che avversarie. Da subito, se vorrete darmi la fiducia per il ruolo di vostro portavoce e rappresentante, assieme alla cara amica Lucia, chiederemo a ciascuno di noi di mettere impegno, cuore e cervello, per poter sviluppare eventi, manifestazioni, interventi pubblici, che devono mettere al centro la nostra proposta, le nostre idee e le nostre persone. Da subito è necessario ricalibrare la nostra presenza mediatica, sfruttando sapientemente i grandissimi potenziali che la rete mette a disposizione. Su questi due percorsi di divulgazione e promozione dobbiamo investire tempo e idee; e su questi due percorsi, ognuno di noi dovrà necessariamente collaborare per dare il proprio contributo, partecipando, sollecitando, anche criticando, se in maniera costruttiva. Abbiamo di fronte alcune sfide importanti; a livello internazionale ci saranno le elezioni europee, a livello nazionale è presumibile che si avvicinino pure le elezioni politiche, a livello locale abbiamo in arrivo le elezioni comunali; non dobbiamo solamente focalizzarci su impegni costruiti qualche settimana prima di questi eventi; commetteremmo un grave errore! Dobbiamo essere capaci di infondere la sicurezza della nostra presenza, la certezza del nostro essere presenti SEMPRE per portare avanti un modello politico diverso e innovativo. Certo, questo percorso costa molto, in impegno, in energia e anche in termini economici. Non avrei mai accettato di candidarmi al ruolo di vostro portavoce, di vostro rappresentante, se non fossi davvero convinto che, tutti assieme, ognuno con le proprie competenze e con le proprie disponibilità, possiamo davvero proporci come forza determinante per un cambiamento, per una reale conversione ecologica. E proporci anche ad eventuali futuri alleati, come punto di riferimento per dare ispirazione per progetti innovativi e credibili, senza preclusione per alcuno, ma prestando attenzione a non spostarci dai nostri capisaldi programmatici. Se, davvero, crediamo che il nostro movimento possa ancora esistere, per proporre idee e persone credibili, insieme dobbiamo lavorare, presenziando su ogni tema che riguardi scuola, lavoro,sanità, ambiente, territorio, industria e commercio e tutto ciò che riguarda la vita comune ; avvicinandoci alla gente, con umiltà e con predisposizione all’ascolto e pronti a dare risposte e proposte. Con continuità, con perseveranza, non certo solamente a ridosso degli eventi elettorali. Questo è il tempo di rimboccarci le maniche tutti quanti, assieme, per recuperare il nostro senso di appartenenza ad una politica vicina alla gente, vicina ai reali problemi che essa vive giornalmente. Se saremo capaci di mettere in campo iniziative di informazione e di proposte con metodi popolari, potremo certamente ambire a riconoscimenti politici che premino le nostre visioni di percorsi sostenibili, per una vera e reale conversione ecologica fatta dal basso, ma per questo più forte, più radicata e molto coinvolgente. Marco Ianes
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