Trento, 8 ottobre 2019
IL CONVEGNO
«BISOGNA DIFENDERE L’AMAZZONIA»
L’attivista Caetano Scannavino
oggi a Rovereto per l’appuntamento organizzato dai Verdi
da l’Adige
di martedì 8 ottobre 2019
Caetano Scannavino,
con Marco Boato, Angelo Bonelli
e Lucia Coppola
alla Conferenza stampa a Trento
lunedì 7 ottobre, ore 15
In occasione del Sinodo per l’Amazzonia, che ha preso il via nei giorni scorsi in Vaticano, i Verdi del Trentino organizzano un convegno dedicato al problema della salvaguardia dell’ambiente e dei diritti umanitari nel polmone verde del Mondo.
L’incontro, in programma per oggi, martedì 8 ottobre, a Rovereto, vede come relatore l’attivista Caetano Scannavino, dell’organizzazione non governativa «Saude e alegria», da anni attiva nello Stato del Parà a favore della tutela della foresta vergine e dei diritti degli indios.
Scannavino si trova in Italia proprio allo scopo di prendere parte al Sinodo, e portare una testimonianza in merito agli abusi, alle violazioni dei diritti umani e alla progressiva deforestazione portata avanti, senza particolari contrasti da parte del Governo, in molti territori del Brasile.
«Conosciamo tutti l’importanza dell’Amazzonia per il Mondo – ha spiegato Scannavino – ma non tutti siamo informati su cosa sta avvenendo in Brasile, dove la deforestazione si unisce allo sfruttamento intensivo del terreno e spesso alla violenza nei confronti dei popoli indios.
Il Governo di Bolsonaro, in particolare, si è distinto non solo per aver attaccato Ong e popolazione indigena, ma per lasciare impunite le poche persone che, illegalmente, sfruttano il territorio dal punto di vista minerario. Il Brasile in questi mesi sta venendo meno segretamente a tutti gli accordi internazionali di difesa della foresta amazzonica».
Secondo quanto riportato da Scannavino, il 2019 si è distinto come anno peggiore per la deforestazione, in parte causata anche dagli incendi della scorsa estate. Si stima che quest’anno si perderanno circa 10mila chilometri quadrati di foresta incontaminata.
L’appuntamento per approfondire la situazione oltreoceano è fissato per le ore 20.30, presso la sala Kennedy dell’Urban center di corso Rosmini. |
Trento, 8 ottobre 2019
L’AMAZZONIA BRUCIA, abbiamo bisogno
di aiuto»
La testimonianza /
Caetano Scannavino èmembro laico del Sinodo promosso dal papa
dal Trentino
di martedì 8 ottobre 2019
Angelo Bonelli e Caetano Scannavino
Doveva fermarsi in Amazzonia per alcuni mesi. È li, nel Parà brasiliano, da trent’anni e ha fondato, insieme al fratello virologo, la ong «Saude e Alegria» con la quale tenta di arginare la deforestazione massiccia in atto. Con la sua organizzazione, che conta una trentina di membri e “serve” una popolazione indigena di 30 mila persone, è inoltre riuscito ad abbattere del 75% la mortalità infantile causata, tra l’altro, dall’acqua inquinata dal mercurio usato nel processo di estrazione dell’oro, ricercato e trovato per lo più in maniera illegale (per ogni chilo “tracciato” dieci spariscono nei meandri della criminalità).
Caetano Scannavino, una formazione da economista ma anche fotografo, è uno dei componenti laici del Sinodo sull’Amazzonia promosso da papa Francesco che è in corso di svolgimento a Roma.
Ieri era Trento, accompagnato dall’ex parlamentare dei Verdi Marco Boato, per una conferenza in un hotel cittadino.
Oggi sarà a Rovereto, alle 20.30 all’Urban Center di corso Rosmini, per un convegno, «Amazzonia, difendiamo il nostro futuro», promosso dai Verdi e al quale parteciperanno anche il coordinatore nazionale del movimento, Angelo Bonelli, Lucia Coppola. consigliera provinciale di Futura e Claudio Giordani, co-portavoce dei Verdi di Rovereto.
Sarà un’occasione per conoscere dalla viva voce di chi sta vivendo giorno dopo giorno la terribile situazione in cui versa la foresta amazzonica, dove ogni minuto va a fuoco una superficie pari a un campo da calcio e, nell’ultimo anno, il territorio di due Germanie messe insieme.
«Abbiamo bisogno di sostegno internazionale perché è in gioco l’interesse globale – ha detto Scannavino – la deforestazione non è iniziata con il presidente Bolsonaro ma almeno prima, pur non essendoci un piano preciso per uno sviluppo sostenibile, non venivano criminalizzate le ong e gli indios come adesso. È di pochi giorni fa l’assassinio di un indio con un colpo di pistola alla nuca. E non è stato il primo. La sopravvivenza delle popolazioni indigene è a rischio».
Lo scorso anno sono andati a fuoco 7500 chilometri quadrati di foresta. Probabilmente a fine anno si supereranno i 10mila. Roghi per la maggior parte dolosi, per lasciare posto agli allevamenti di bestiame per la produzione di carne e alla coltivazione della soia da esportazione. Secondo i dati comunicati da Scannavino, la maggior parte dei terreni bruciati “ospita” pascoli a bassa produttività (il 63%), il 23% sono in stato di abbandono. Solo il 14% delle terre deforestate è realmente produttiva.
«II 20% dell’ossigeno che c’è in atmosfera è prodotto dalla foresta amazzonica – ha concluso — e quindi è un disastro che non riguarda solo noi ma l’intero pianeta. Ed è per questo che dobbiamo confrontarci sull’attuale modello di sviluppo».
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Trento, 8 ottobre 2019
LA TESTIMONIANZA
«AMAZZONIA,
LA MOBILITAZIONE
SIA GLOBALE»
dal Corriere del Trentino
di martedì 8 ottobre 2019
«In Brasile deforestate aree grandi quanto due Germanie, ma il 63% però viene dedicato a pascoli di bassa produttività il 23% è abbandonato».
Caetano Scannavino, coordinatore della Ong brasiliana «Saude e alegria» è intervenuto ieri a Trento, invitato dai Verdi del Trentino, per portare come laico la sua testimonianza al grande percorso del Sinodo per l’Amazzonia: «La foresta genera benefici globali – ha detto – occorre una mobilitazione globale».
Stasera parlerà all’Urban Center di Rovereto (ore 20.30). |