Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Gli istituti scolastici superiori trentini che hanno adottato un orario scolastico dal lunedì al venerdì, escludendo il sabato, si sono trovati nella necessità di prevedere dei rientri settimanali pomeridiani con una breve pausa pranzo. Durante lo scorso anno scolastico vi sono state lamentele da parte di genitori e studenti: infatti l’attuale erogazione del servizio mensa non copre il fabbisogno e la richiesta. Penso che sia capitato a tutti di notare, durante le ore di intervallo, gli studenti consumare un panino, un trancio di pizza sulle panchine della città. Nel febbraio 2018 è stata approvata dal Consiglio provinciale di Trento una mozione che impegnava a verificare l’effettiva insufficiente copertura del fabbisogno del servizio mensa erogato dalle attuali strutture preposte alla preparazione e somministrazione del pranzo dei ragazzi degli Istituti superiori. Prevedeva inoltre di promuovere, di concerto con i Comuni e le Comunità di Valle (responsabili dell’organizzazione del servizio), un ampliamento e potenziamento delle strutture preposte all’erogazione dei pasti. La Provincia autonoma di Trento ha sempre riservato grande attenzione all’educazione alimentare delle giovani generazioni, tanto che nella scuola primaria e in quella media il servizio mensa viene erogato internamente dagli istituti con la massima cura verso la scelta e la qualità dei cibi e il bilanciamento nutrizionale dei menù. Per questo appare paradossale che dei bambini abituati a cibarsi in ambito scolastico in modo corretto ed equilibrato, si trovino poi quando sono alle superiori a nutrirsi in modo estemporaneo e poco salutare, ogni volta che non trovano un posto nelle mense cittadine. Si vuole anche far notare il poco tempo che i nostri ragazzi hanno in genere a disposizione prima del rientro a scuola. Dopo aver mangiato in fretta e non sempre cibo di facile digestione, probabilmente la loro attenzione non potrà essere ai livelli massimi. Negli ultimi anni è in corso un ampio dibattito se sia migliore un modello di scuola che duri poche ore al giorno e demandi allo stesso studente il sedimentare le proprie conoscenze al di fuori della scuola, studiando autonomamente, svolgendo altre attività in proprio, o sia più efficace una scuola-campus che “contenga” nel pomeriggio anche lo sport, lo studio individuale, l’arte, la musica. Con la possibilità quindi di consumare i pasti all’interno dell’istituto o nelle mense preposte. Ad oggi però dobbiamo dare la possibilità ai nostri studenti che hanno il rientro pomeridiano a scuola di poter usufruire di un servizio mensa adeguato. Tutto ciò premesso si interroga il presidente della provincia di Trento e l’assessore competente per sapere: – se siano a conoscenza del problema e intendano verificare l’effettiva copertura del fabbisogno del servizio mensa erogato ai ragazzi delle superiori che hanno il rientro pomeridiano alle lezioni; – se effettivamente venisse riscontrato il problema se intendano promuovere di concerto con i Comuni e le Comunità di Valle un ampliamento e potenziamento delle strutture deputate ad erogare i pasti; – se non ritengano che la cura e l’attenzione che viene riservata agli studenti delle elementari e medie nella scelta del cibo da somministrare debba essere perseguito anche per gli studenti delle scuole superiori, dando loro la possibilità di assumere i pasti nelle mense; – come gli Istituti superiori trentini stanno affrontando la questione dell’impegno scolastico pomeridiano, al fine di veicolare i contenuti nel modo più efficace possibile, tenendo conto anche dello sforzo degli studenti a rimanere concentrati sulle materie curricolari dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio.
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LUCIA COPPOLA |
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