Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Il simbolo, posto nel l’angolo dell’etichetta, è una foglia composta da dodici stelle bianche su sfondo verde. Si tratta del logo europeo dei prodotti biologici, introdotto nel 2012 per rendere riconoscibile una filiera In cui non vengono utilizzate sostanze chimiche, ma solo procedimenti naturali. Il sigillo, negli anni, è passato da essere garanzia di qualità a vero e proprio brand. Così, articoli che prima coprivano una nicchia del mercato, si stanno oggi ritagliando una porzione sempre più ampia delle preferenze dei consumatori. Basti pensare che In Trentino, dal 2014 al 2016, l’impennata della commercializzazione di alimenti ortofrutticoli biologici è stata del 54% (Federbio). Le potenzialità del biologico sul nostro territorio emergono dalla risposta dell’assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli all’interrogazione della consigliera provinciale Lucia Coppola (Futura). La sintesi, supportata dai dati dell’Ufficio per le produzioni biologiche della Provincia di Trento, si sofferma sui risultati ottenuti dall’agricoltura bio in Trentino dal 2000 al 2018. E lascia intravedere una crescita costante dei numeri, in termini di superfici agricole, operatori e mercato Il biologico ha conosciuto una popolarità che, tradotta In numeri, descrive un cambiamento radicale nella mentalità dei consumatori. Gli utenti si fanno più attenti alla sostenibilità alimentare e, di pari passo, crescono i terreni trentini notificati bio o in fase di conversione. Al 2018 risultano 15.614 ettari, rispetto agli scarsi 1.500 del 2000. Tradotto: il 6% delle aree agricole utilizzate in provincia è coltivato seguendo un metodo naturale. «Un dato ancora al di sotto della media nazionale – nota nella risposta Zanotelli – ma allineato con quello del nord Italia». Ed uniformato alla media europea, di un solo punto percentuale superiore. La crescita dell’agricoltura biologica trentina è costante. Dimostra che molte aziende hanno convertito le proprie colture, scegliendo dl guadagnarsi Il riconoscimento di prodotto naturale, seguito passo dopo posso. Il numero degli agricoltori, infatti, è quintuplicato nell’arco di diciotto anni. I produttori agricoli di cibo bio, 212 nel 2000, sono diventati 1.309 nel 2018 (+274%). Di questi, circa mille coltivano materie prime, i restanti sono i cosiddetti «trasformatori», imprese che elaborano in diverse preparazioni gli ingredienti biologici. Nell’estensione degli ettari coltivati si riflette l’aumento sul mercato della quantità di merce del mondo biologico. Nel 2017, in Italia, i consumi naturali sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente. Fa da traino la spesa agroalimentare. Frutta, verdura e uova fresche sono gli alimenti In cui il consumatore italiano cerca la qualità garantita dal marchio bio. I prodotti che vanno meglio sugli scaffali dei negozi sono gli stessi in cui si è registrata la crescita maggiore in termini di ettari di terreno. In Trentino, dal 2007 al 2018, la coltura di frutta biologica ha segnato un +314 di attività; +966% la vite. La domanda di vino da filiera controllata è infatti In costante crescita, come riporta la federazione che riunisce i produttori di biologico. Seguono gli ortaggi e l’olivo. I numeri della fortuna di aziende biologiche trentine rispecchiano l’ordine di apprezzamento di questi alimenti agli occhi del consumatore tedesco. Una porzione del settore è intatti destinata all’esportazione. Nell’interrogazione, Coppola citava gli articoli più richiesti in Germania, dalle mele (36% della popolazione) al vino (34%), dai formaggi (33%) all’olio (31%), a pasta e formaggi (38%). Il metodo biologico certificato dall’Unione Europea non è II solo a rispondere alle caratteristiche di sostenibilità agroalimentare e controllo della filiera. In un settore in cui il consumatore avanza richieste sempre più stringenti, il chilometro zero si sta affermando come nuovo sinonimo dl qualità. E l’introduzione del marchio «biologico Italiano» dimostra la tendenza a voler acquistare un prodotto nato vicino a dove sarà consumato.
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LUCIA COPPOLA L'INTERROGAZIONE |
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