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Trento, 19 marzo 2020
FUTURA: UN TAVOLO PERMANENTE DI CRISI
PER AFFRONTARE INSIEME IL POST-EMERGENZA

COMUNICATO STAMPA
di Lucia Coppola e Paolo Ghezzi, gruppo consiliare di FUTURA

"La tragedia della pandemia Covid-19 sia un punto di svolta anche per la nostra autonomia, anche ripensando i rapporti con lo Stato nelle situazioni di crisi generale come questa. Ringrazio la giunta provinciale per l'impegno sul fronte dell'emergenza sanitaria, ma, approvato questo disegno di legge urgente che offre risposte parziali e insufficienti alla crisi economica, la maggioranza politica che governa il Trentino si confronti in modo stabile - con un apposito tavolo permanente di crisi Pandemia - con le minoranze, che vogliono offrire un contributo positivo per tutto il Trentino".

L'ha chiesto il capogruppo di FUTURA Paolo Ghezzi, oggi nel suo intervento in Consiglio provinciale, nel quale, in premessa, ha reso noto alla giunta di segnalazioni importanti e preoccupanti in merito alla scarsità di dispositivi sanitari per gli operatori e la scarsa numerosità di tamponi fatti a chi è a casa con sintomatologia lieve o media che potrebbero infettare parenti e famigliari.

 Ecco le 9 proposte, elaborate insieme al gruppo di lavoro degli esperti di Futura.

1. Istituire un tavolo permanente di crisi "Pandemia Covid-19" a cui partecipino esponenti di maggioranza e minoranza del Consiglio provinciale, rappresentanti delle categorie economiche e sociali, dell'imprenditoria, dei lavoratori autonomi e dei professionisti, dei sindacati; il tavolo coadiuverà la giunta provinciale per delineare interventi più dettagliati per la fase successiva all'emergenza sanitaria, che saranno decisivi per l’efficacia dell'azione complessiva, mettendo a fattor comune le competenze e i settori della società trentina.

2. Promuovere, con le modalità e gli strumenti appropriati, una complessiva presa in esame della riorganizzazione del sistema sanitario provinciale, ridisegnando in base alla traumatica esperienza della pandemia Covid-19 la sua fisionomia, le sue articolazioni, le sue prestazioni, i suoi organici, la catena di comando in stato di crisi.

3. Studiare, promuovere e sostenere progetti industriali - anche con interventi di sostegno specifici, anche proponendo modifiche ad hoc alle leggi di settore, anche attraverso la riconversione di impianti produttivi già esistenti o dismessi - che siano attrezzati anche per la produzione di dpi (dispositivi di protezione individuale) sanitari, in modo da garantire alla popolazione della provincia un'autoproduzione locale e un approvvigionamento sufficiente ad affrontare situazioni di emergenza pandemica come quella del Covid-19 nel 2020.

4. Predisporre, con gli adeguati strumenti normativi, un piano provinciale per l’attivazione straordinaria e la gestione integrata delle risorse produttive del sistema economico trentino in caso di nuove emergenze globali-locali come l’attuale pandemia, stipulando protocolli di intesa con le imprese dei diversi settori coinvolti nello sforzo straordinario di risposta all’emergenza.

5. Implementare e rendere più flessibile, attraverso apposite delibere di giunta, gli strumenti di sostegno al reddito familiare ed economico di cui la Provincia dispone come l’assegno unico provinciale (art. 28, l.p. 29 dicembre 2016 n. 20); mappare chi rimane escluso dalle larghe maglie della normativa nazionale, e studiare risposte specifiche per chi ha rapporti di lavoro saltuari o irregolari (sostegno alla precarietà); differenziare le risposte sulla base delle esigenze delle persone, evitando soluzioni “buone per tutti” come i controproducenti "bonus a tappeto".

6. Individuare misure specifiche per le persone che hanno un alto grado di vulnerabilità economica e sociale: nuclei familiari che, al momento, non vengono seguiti e supportati dai centri di assistenza e aiuto, chiusi per l'emergenza sanitaria; i senza fissa dimora ai quali offrire lo stesso tipo di presidio presso i dormitori e i centri di accoglienza, affrontando il nodo del "vuoto della domenica" determinato dal turno di chiusura di diverse strutture d'accoglienza, che porta chi vive in strada (per carenza Consiglio della Provincia autonoma di Trento Gruppo consiliare Futura 2018 strutturale di posti letto) a non avere un luogo dove poter consumare un pasto o semplicemente potersi riparare.

7. Promuovere l’attivazione immediata di un tavolo di lavoro provinciale intersettoriale aperto alle rappresentanze del terzo settore, che si focalizzi sugli impatti che l’emergenza sta avendo e avrà sulle fasce deboli della popolazione e sulle famiglie, su cui si è scaricato molto del peso della crisi (bambini a casa, anziani senza assistenza domiciliare, disabili senza centri diurni), anche per monitorare gli effetti che le misure generano, tentando da subito di mitigare e/o superare le criticità che ad esse conseguono. 

8. Supportare le donne vittime di violenza che, con l’obbligo di restare a casa, sono in una situazione di precaria sicurezza sociale. Va implementato il sistema “rifugio”, rendendo disponibili nuovi domicili sicuri sia dal punto di vista sanitario che sociale.

9. Rendere operativa la circolare ministeriale n. 388 del 17 marzo 2020 per garantire l’accesso ai supporti tecnologici agli studenti e alle studentesse sprovvisti per le difficoltà economiche delle famiglie e che, di conseguenza, rimangono isolati dal sistema di tele-didattica virtuale.  

 

      Lucia Coppola

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