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Trento, 24 novembre 2021
Uso anticorpi monoclonali negli ospedali trentini
Interrogazione a risposta scritta presentata da Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde

I riflettori sugli anticorpi monoclonali per la cura del COVID-19 si sono accesi quando l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha contratto la malattia ed è stato sottoposto alla cura sperimentale. Ma gli anticorpi monoclonali sono una realtà da tempo nel trattamento di alcune patologie, tra cui quelle oncologiche.

Gli anticorpi monoclonali sono proteine create in laboratorio che hanno le stesse caratteristiche di quelle prodotte dal nostro organismo e che si legano ad un solo antigene dell’agente che si vuole combattere.

Gli anticorpi monoclonali hanno mostrato un’efficacia, se precocemente utilizzati, nel ridurre l’insorgenza delle forme gravi di COVID-19. Nell’ambito delle ricerche in campo terapeutico, si segnala uno studio di fase 3 (Dougan M e altri) in cui viene valutato l’effetto di due anticorpi monoclonali (bamlanivimab e etesevimab) sullo status clinico e sulla evoluzione virologica dei pazienti ambulatoriali di oltre 12 anni. Questo studio ha confermato l’ormai comprovata efficacia degli anticorpi monoclonali anti SARS-CoV-2, in questo caso bamlanivimab e etesevimab, nell’evitare il ricovero di pazienti infetti ad alto rischio. In particolare, la probabilità di ospedalizzazione dopo la somministrazione dei monoclonali, si è ridotta dell’87% e solo l’1,2% dei pazienti trattati si è ricoverato e nessuno di essi è deceduto.

Questi farmaci salvavita sono arrivati in Italia in diversi lotti tra marzo e maggio 2021, e scadono dopo un anno.

Le farmacie regionali di tutta Italia sono piene di confezioni di anticorpi monoclonali mai utilizzati che si avvicinano pericolosamente alla data di scadenza

Ragione per cui recentemente l’Italia e in particolare la regione Lombardia ha inviato le eccedenze in Romania, stato pesantemente colpito dai contagi.

Tutto ciò premesso

interrogo il Presidente della Provincia per sapere:

1. se le strutture sanitarie dell’ APSS hanno utilizzato anticorpi monoclonari nei pazienti affetti da Covid 19 e in caso affermativo in quali situazioni cliniche, in quanti pazienti e se esistono report che riportano i risultati ottenuti;

2. quante dosi di anticorpi monoclonari sono stati acquistati dalla Provincia di Trento e quali sono stati i costi sostenuti;

3. quali sono al momento le giacenze di anticorpi monoclonari;

4. nel caso di un limitato utilizzo degli anticorpi monoclonari, cosa si intende fare delle dosi rimaste che sono prossime alla scadenza.

 

      Lucia Coppola

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