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Trento, 8 agosto 2007
PRELIEVI D’ACQUA IN PRESENA.
BOMBARDA e CASANOVATUONANO CONTRO LA PROVINCIA

«Hanno rubato per 15 anni, mai un controllo»
Il consigliere dei Verdi: «Mi auguro che le verifiche non ci siano state. Altrimenti voglio vedere i verbali»

dal Trentino di mercoledì 8 agosto 2007

Quindici anni di prelievi illegali dai laghetti della Presena. Quindici anni senza un controllo da parte della Provincia, che nel 1992 autorizzò la Società Carosello Tonale a pescare dal solo rio Pisso: «Regaliamo la montagna agli impiantisti e poi non si controlla cosa succede», ha tuonato Luigi Casanova, di Mountain Wilderness. «Mi auguro che i controlli non ci siano stati davvero, altrimenti mi devo chiedere cos’hanno scritto nei verbali», ha detto il consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda.
Il giorno dopo il sequestro degli impianti di pompaggio sul ghiacciaio - e la denuncia per furto aggravato di Giacinto Delpero, presidente del Carosello Tonale - esplode la polemica sui mancati controlli in quota da parte dell’ente pubblico.

«Neppure di fronte all’interrogazione di un consigliere provinciale - afferma Casanova riferendosi al documento presentato da Bombarda lo scorso 19 giugno - la Provincia è stata in grado di intervenire. Prendiamo atto che un ente dello Stato, la Procura, è stato molto più efficiente delle autorità locali: in un’autonomia seria non basta avere i soldi, si deve garantire la certezza delle regole. Quanto accaduto in Presena è grave tanto quanto le vicende della Marmolada e del Bus del Giaz in Paganella».

Roberto Bombarda è da anni che si batte per la tutela dell’ambiente e dei ghiacciai in particolare. Nel 1996, nel suo libro «Il cuore bianco», denunciava i rischi dello sci estivo. Quattro anni prima, con l’operatore della Rai Alessandro Tamanini, realizzò un documentario dal titolo «Sos ghiacciai».

Oggi Bombarda potrebbe tranquillamente affermare: «Ve l’avevo detto». E non è la prima volta. «Tre anni anni fa avevo detto di rifare il protocollo per il collegamento Pinzolo-Campiglio e non mi hanno ascoltato. Oggi sono costretti a riscriverlo attingendo dalle mie osservazioni». I prelievi illegali di acqua in Presena? «Gravi dal punto di vista etico, se guardiamo la questione dal punto di vista del bilancio della massa del ghiacciaio, probabilmente non c’è stato danno. Ben più gravi - prosegue Bombarda - sono i prelievi di neve in quota per fare le piste. Una pratica che toglie al ghiacciaio ogni possibilità di mantenere la massa. La verità è che lo sci estivo non solo è dannoso sul piano ambientale, ma non ha ragione di esistere neppure dal punto di vista economico: sono certo che i bilanci di questa attività sono in rosso».

In quindici anni di prelievi illegali di acqua nessuno ha detto nulla: «Sarà la materia della mia prossima interrogazione. Mi auguro che non ci siano stati i controlli, altrimenti chiederò di leggere i verbali dei sopralluoghi».

«L’acqua prelevata dai laghetti della Presena torna nello stesso bacino - osserva Roberto Seppi, glaciologo del Comitato Sat - nel bilancio finale quindi non si dovrebbe perdere nulla. La Presena, come tutti gli altri ghiacciai del Trentino, sta soffrendo: perde da 1,5 a 2,5 metri di spessore all’anno, 9 metri di fronte. Di fatto il ghiacciaio si sta spezzando in due, in mezzo stanno affiorando sempre di più le rocce».

Stefano Dragone, procuratore capo della Repubblica, ha detto ieri che la situazione in Trentino è sotto controllo: «Ci sono però delle visioni diverse sul grado di compatibilità ambientali delle opere. Nostro compito - ha detto Dragone - è trovare una mediazione».

     

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