Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 13 maggio 2008 Un terremoto di 7,8 gradi Richter e successive scosse di assestamento hanno colpito nei giorni scorsi una vasta regione della Cina sud occidentale, causando circa 10.000 morti, secondo un bilancio provvisorio del governo. Secondo quanto riportato dall’ANSA, le vittime sono destinate però ad aumentare man mano che i soccorritori si avvicinano all'epicentro del sisma, la provincia del Sichuan, una zona montagnosa al confine con il Tibet che è tuttora isolata.. In una sola contea, quella di Beichuan con oltre 150.000 abitanti, ci sono stati 10.000 feriti e l'80% degli edifici è distrutto, secondo l'agenzia ufficiale Nuova Cina. E' il più grave sisma da 32 anni, dopo quello del 1976 che fece ufficialmente oltre 240.000 morti nella città di Tangshan, nella regione dell'Hebei (Nord ovest). Vittime ci sono state sicuramente nelle regioni dello Shaanxi, Gansu e a Chongqing, che con i suoi 30 milioni di abitanti è uno degli agglomerati urbani più grandi del mondo. Notizie di scuole, ospedali, fabbriche che sono crollati seppellendo migliaia di persone sotto le macerie - il sisma ha colpito in pieno orario di lavoro e di lezioni - sono arrivate da varie parti della Cina. La furia della natura si è scatenata poco prima delle 14:30 locali (le 08:30 italiane) con epicentro nella località di Wenchuan, circa 100 chilometri a nord del capoluogo Chengdu, a una profondità di diversi chilometri. Il colpo è stato fortissimo, di 7,8 Richter secondo gli ultimi dati dell'Ufficio sismologico cinese. Hanno fatto seguito più di 300 scosse di assestamento che hanno portato a scena di panico in diverse città della Cina. Anche nella capitale Pechino, ad oltre 2.000 chilometri di distanza, la terra ha tremato per due o tre minuti, inducendo gli impiegati che lavorano nei grattacieli del centro a precipitarsi nelle strade. Almeno due grossi impianti chimici nella zona di Shifang sono andati distrutti, seppellendo centinaia di operai e lasciando uscire un liquido inquinante che ha costretto a evacuare migliaia di persone. Le autorità si sono affrettate ad assicurare che la gigantesca diga delle Tre Gole, che si trova lungo il corso dello Yangtze, il fiume che taglia in due il paese scorrendo in una serie di regioni tra cui il Sichuan, non ha subito danni. Cinque centrali elettriche sono state chiuse. I primi soccorritori arrivati sul posto hanno riferito che tutta la strada che da Wenchuan arriva a Dujiangyan, è stata distrutta dal sisma, rendendo più difficile il compito degli oltre 6.000 uomini dell'Esercito inviati a soccorrere la popolazione. Nella stessa Dujiangyan 900 studenti sono stati seppelliti sotto le macerie della loro scuola e centinaia di loro sono morti, secondo Nuova Cina; inoltre è crollato un ospedale. I danni sono tali che in molte zone ci sono località inaccessibili, che i militari stanno cercando di individuare e di raggiungere con gli elicotteri, e spesso a piedi. "Abbiamo bisogno urgente di tende, viveri, medicine e sistemi di comunicazione satellitari, dovete lanciarceli col paracadute", ha detto Wang Bin, segretario del Partito comunista a Wenchuan e responsabile del distretto, che è riuscito a lanciare una richiesta di aiuto con un telefono satellitare, secondo l'agenzia Nuova Cina. La rapida risposta del governo non ha evitato il sorgere di voci allarmistiche, secondo le quali era previsto un nuovo terremoto per la notte, che avrebbe colpito Pechino tra le dieci locali della sera e la mezzanotte. La notizia è stata diffusa rapidamente dal tam-tam che viaggia su Internet e sui messaggi dei telefoni cellulari, che citavano come fonte l'Ufficio Sismologico di Pechino. Dopo il ciclone che ha colpito il Myanmar (Birmania) provocando decine di migliaia di vittime e di dispersi e milioni di senzatetto, l’Asia viene dunque colpita anche da un fortissimo terremoto. Sebbene tra Myanmar e Cina esistano rilevanti differenze, sia sul piano politico che socio-economico, dobbiamo dimostrare in ogni caso identica solidarietà ai popoli duramente colpiti, unita alla disponibilità di intervento – nell’ambito della Protezione civile nazionale ed internazionale – sia di tipo umanitario, sia di tipo tecnico ed economico. Ovviamente questo non deve far dimenticare le gravi violazioni dei diritti umani compiute in Cina, così come la necessità che il governo cinese avvii il riconoscimento di una forma di autonomia alla regione del Tibet, ma in questo momento la solidarietà alla popolazione colpita deve prevalere sopra ogni polemica o conflitto politico. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. ad esprimere la solidarietà del Trentino al popolo cinese così duramente colpito dagli eventi naturali; 2. ad offrire il proprio sostegno straordinario, nell’ambito degli interventi della Protezione civile nazionale e della Croce Rossa internazionale, sia di tipo tecnico che economico. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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