Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 2 ottobre 2006 La situazione critica in cui versa il lago d’Idro si presume che sia nota a tutti ed è già stata oggetto di altra apposita proposta di mozione, la n. 175/XIII “Progetto interregionale per la tutela e la valorizzazione del lago d’Idro”: il grave degrado delle acque, i limiti alla balneazione imposti ormai lungo tutte le sponde, il danno all’economia turistica locale sono tutti in larga parte ascrivibili alle modalità di prelievo delle acque, che determina fluttuazioni nel livello delle acque ben sopra ogni modalità che possa garantire la sopravvivenza della vita. Da tempo gli enti e le associazioni locali, con il totale e convinto sostegno della popolazione, ormai in gran parte esasperata per la situazione che si trascina da anni senza soluzioni, chiedono che sia fissata la quota minima del lago a 368 metri slm, con una quota massima a 369 metri slm e che oltre alla “regola” di prelievo sia individuato un soggetto super partes per il controllo dei prelievi. L’oscillazione massima nell’ordine di un metro consentirebbe infatti al lago di assolvere alle funzioni biologiche ed economiche, garantendo nel contempo agli utilizzatori – per fini agricoli ed energetici – di poter contare comunque su una adeguata quantità di acqua. Sul versante nord, il lago d’Idro bagna la sponda trentina in comune di Bondone, dove si trova il biotopo di interesse provinciale “Lago d’Idro”, istituito con delibera della giunta provinciale n. 280 del 18/1/1994, biotopo che successivamente è stato riconosciuto dall’Unione Europea come Sito di Interesse Comunitario con il codice internazionale IT 3120065 "Lago d'Idro”. Nella pubblicazione “Natura 2000” edita nel 2003 dall’assessorato all’Ambiente della Provincia di Trento, il SIC “Lago d’Idro” occupa una superficie di 14,33 ettari ed è così definito: “Sito di eccezionale importanza a causa della vegetazione lacustre sulle rive del lago e delle vaste paludi sviluppate sul fondo di una vallecola che si immette nel lago stesso; ambiente unico nel suo genere, con associazioni vegetali sempre più rare a causa delle bonifiche nelle zone alluvionali di fondovalle. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi”. Il Consorzio di secondo grado del Medio Chiese e la Società Lago d’Idro hanno eseguito un rilievo piano altimetrico dell’area tracciando le linee di livello tra quota 366.00 e 372,00. lI riscontro topografico fornisce le seguenti risultanze: ─ la superficie complessiva del sito è di ca. 15,60 ha ─ con il livello del lago variabile da quota 366,00 a quota 367,00 la superficie sommersa è di ca. 2,31 ha, pari a ca. il 15% del totale ─ con il livello del lago variabile da quota 367,00 a quota 368,00 la superficie sommersa è di ca. 6,69 ha, pari a ca. il 43% del totale ─ con il livello del lago variabile da quota 368,00 a quota 369,00 la superficie sommersa è di ca. 10,16 ha, pari al 65% del totale ─ con il livello del lago variabile da quota 369,00 a quota 370,00 la superficie sommersa è di ca. 13,54 ha, pari a ca. l’87% del totale ─ la restante superficie del biotopo corrispondente a ca. il 13% del totale viene sommersa quando il livello idrico lacustre supera quota 370,00. Considerato che per garantire la naturale sopravvivenza e riproduzione delle specie presenti all’interno del SIC è fondamentale che almeno la maggior parte della sua superficie possa essere periodicamente sommersa – cosa che avverrebbe con l’ipotesi di restituire al lago il secolare livello minimo di 368 metri slm, ravvisabile alle “Sàse” tra Baitoni e Vesta - sarebbe molto utile che anche l'Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e conservazione della Natura della Provincia di Trento, soggetto che gestisce il SIC, predisponesse un nuovo piano di gestione dell’area protetta, come esplicitamente richiesto dalla direttiva comunitaria così come recepita a livello nazionale e provinciale e che in questo documento si sostenesse la linea a favore del livello minimo del lago a quota 368, o a quota più idonea per le dinamiche dello stesso biotopo, al fine di consegnarlo il più integro possibile alle future generazioni. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, per giungere all’obiettivo di fissare la quota minima demaniale del lago possibilmente alla misura storica di 368 metri slm, attivando tutte le iniziative possibili per arrestare i fenomeni di alterazione quantitativa e qualitativa del bene demaniale ed ambientale del Lago d’Idro; 2. a garantire la naturalità nonché l’armonico sviluppo e la vita del SIC IT 3120065 “Lago d’Idro” in territorio del Comune di Bondone ed a questo fine ad assegnare all’Ufficio Biotopi la priorità e gli adeguati finanziamenti al fine di predisporre entro il 2007 il piano di gestione del SIC. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda
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