Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 26 settembre 2007 Nei giorni scorsi il quotidiano “Trentino” ha evidenziato con grande enfasi e dovizia di particolari il grave stato di degrado nel quale versa il Sentiero della Pace. Già nel 2005 questo allarme era stato lanciato dal Forum Trentino per la Pace ed era stato prontamente raccolto dalla Provincia Autonoma di Trento, che si era impegnata ad istituire un gruppo di lavoro con il pieno coinvolgimento della SAT ed a programmare, su più anni, il ripristino ed il rilancio del Sentiero. Il progetto di recupero prevede un impegno di spesa di oltre 500 mila euro, cifra ad oggi non ancora impegnata nel bilancio provinciale. Il rilancio del sentiero della Pace appare particolarmente urgente, poiché ci troviamo a pochi mesi dalla ricorrenza dei novant’anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Il Sentiero della Pace è infatti un tracciato che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte del Trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada, per una lunghezza di oltre 350 chilometri. Questo straordinario itinerario venne realizzato unendo sentieri ed ex strade militari negli anni dal 1986 al 1990. Protagonisti della splendida realizzazione furono gli uomini del Consorzio Lavoro Ambiente e del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della Provincia di Trento su progetto e metodiche operative dell’ingegner Claudio Fabbro. Il Sentiero della Pace è sicuramente uno dei più bei trekking o grandi tour a piedi d’Europa e per interesse geografico, storico e culturale potrebbe tranquillamente tenere testa al Camino de Santiago, alla Via Francigena od alla Via Alpina. La valorizzazione del Sentiero della Pace rientra pure tra le finalità del programma di legislatura del Forum Trentino per la Pace ed i Diritti umani. Il Forum si è posto questo obiettivo poiché il Sentiero giace oggi appunto in una sorta di “limbo”, tanto in termini di manutenzione e gestione, quanto in termini promozionali. Eppure la Pace è il primo dei nostri obiettivi e la Pace si costruisce dentro ciascuno di noi, ogni giorno, come scelta personale: così come è per scelta personale che si affrontano i sentieri e si decide di “camminare”. Un’azione, quella del camminare, che come ricordavano Gandhi e Capitini, è per sua natura “pacifista”. Negli ultimi anni, per iniziativa di Trentino Spa in collaborazione con il Forum e con altri soggetti pubblici e privati è nato il circuito di eventi culturali denominato “Dolomiti di Pace”, che si propone tra le altre finalità proprio quella di far riscoprire questo interessantissimo itinerario. Numerosi turisti ed appassionati – italiani e stranieri - hanno percorso negli ultimi 20 anni il Sentiero della Pace, a piedi, a cavallo od in bicicletta. La frequentazione del sentiero ha comportato una evidente usura, mentre i tratti meno percorsi soffrono, per converso, un penoso stato di abbandono. La segnaletica – con il simbolo del sentiero, la colomba – è molto danneggiata quando non assente. Le bacheche illustrative del sentiero sono, in più punti, fortemente danneggiate e talvolta asportate. Le opere accessorie, muri di sostegno, trincee, scalinate in legno e pietrame abbisognano di restauro. Trattandosi di un unicum a livello mondiale, che esprime ad un tempo potenzialità eccezionali nel campo della conservazione attiva della memoria storica e di valorizzazione turistica sostenibile della montagna trentina, il Sentiero della Pace dovrebbe pertanto essere al centro di un processo di ri-valutazione e ri-vitalizzazione, in grado di porlo al servizio della crescita del territorio tanto dal punto di vista culturale, quanto dal punto di vista socio-economico. Parlando delle potenzialità di questo sentiero, il presidente della SAT Franco Giacomoni ha dichiarato che “metterebbe a disposizione della collettività un patrimonio ambientale e della memoria notevole. Ci sono grandi potenzialità anche perché l’impatto ambientale è basso e i costi limitati e sarebbe possibile mettere in rete il sistema dei rifugi”. Anche a parere del Forum Trentino per la Pace ed i Diritti umani, la riscoperta ed il rilancio del Sentiero della Pace può passare attraverso due fasi, da attuarsi nell’arco di una programmazione pluriennale: Il restauro dovrebbe procedere per lotti ed iniziare dai tratti più degradati, operando con una manutenzione straordinaria previo progetto apposito coinvolgendo da subito enti ed istituzioni naturalmente demandati alla futura manutenzione. La condivisione degli obiettivi, l’apertura alla conoscenza delle esperienze effettuate da altri enti, uffici e servizi è fondamentale. Andranno pertanto coinvolti la SAT, il Servizio Turismo della Provincia, i Parchi, i Comuni, le APT, le Pro Loco, le Guide alpine e tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati. Il progetto divulgativo, culturale e turistico dovrebbe invece contemplare l’edizione di una guida multimediale – in formato cartaceo ed internet, con apposito sito in più lingue – supportata da cartografia georeferenziata e collegabile al sistema di navigazione Gps. Andranno coinvolti in quest’opera le istituzioni culturali – ad iniziare dai Musei e dall’Università – e tutti i soggetti operanti a vario titolo nella promozione del territorio provinciale, ad iniziare dalla Trentino spa e dalle APT di ambito. Occorre dunque che la Provincia riprenda al più presto il filo degli impegni assunti al fine di giungere ad un concreto progetto di rilancio che possa affermare e dare finalmente pieno valore ad un’opera di grande valore che distingue il Trentino a livello internazionale. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a programmare e finanziare nell’arco di un triennio, con il coinvolgimento e la collaborazione della SAT, dei Parchi e degli altri soggetti interessati, il completo ripristino ed il rilancio del Sentiero della Pace; 2. a programmare per il 2008, a novant’anni dalla fine della Grande Guerra, una serie di eventi lungo il Sentiero della Pace in grado di recuperare il valore di questo straordinario itinerario e di ricordare, soprattutto alle giovani generazioni, il sacrificio di migliaia di persone che hanno perso la vita nel corso del primo conflitto mondiale. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda
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