Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 7 agosto 2008 Dopo che nell'arco degli ultimi anni il Lago d'Idro era potuto ritornare all'attenzione delle cronache lombarde e trentine per i fatti positivi relativi alla manifestata volontà di Lombardia e Trentino di lavorare insieme per la salvaguardia del lago e per la sua valorizzazione unitaria anche a fini turistici - volontà formalizzata nell'accordo firmato a Trento il 14 dicembre 2006 dopo che il Consiglio provinciale aveva votato all'unanimità la proposta di mozione n.175 - nelle ultime settimane la popolazione della sponda lombarda è ritornata sul piede di guerra a causa di un accordo di programma proposto dalla Regione Lombardia ai Comuni di Idro, Anfo e Bagolino finalizzato ufficialmente a “ripristinare idonee condizioni di sicurezza ed alla valorizzazione turistica”; in realtà necessario a dare corso alle opere previste dalla delibera CIPE n. 135/2006 con la quale si vuole realizzare la cosiddetta “terza galleria”. Un'opera, a detta dei proponenti, necessaria per evitare che una antica frana (“paleofrana”) possa ostruire in futuro il naturale deflusso delle acque. Secondo le associazioni ambientaliste e moltissimi cittadini, si tratta invece di un modo per “artificializzare” per sempre lo splendido lago, che il decreto legislativo n. 152/2006 ha classificato come “area sensibile” al pari del Lago di Garda. Con una serie di allettanti finanziamenti ad opere pubbliche attese da anni, la Regione Lombardia avrebbe incassato il parere favorevole dei Comuni lombardi rivieraschi. Ma non risulta che alla Provincia di Trento sia stato chiesto un parere, assolutamente necessario, poiché sulla sponda trentina è presente un SIC – il SIC Lago d'Idro – area naturalistica di grandissimo valore. E' evidente che ogni possibile modifica nei livelli delle acque del lago – con o senza “terza galleria”, ma evidentemente ancora di più con quest'opera che potrebbe determinare artificialmente le quote – debba essere concordata con tutti i titolari del demanio idrico e con le Province ed i Comuni rivieraschi. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. ad intervenire nei confronti della Regione Lombardia affinché, prima di procedere alla realizzazione di opere che potrebbero incidere artificialmente sul livello delle acque del Lago d'Idro, sia consultata anche la Provincia di Trento, rispettando l'accordo Trentino-Lombardia per la salvaguardia della riserva naturale posta sul territorio trentino ed il voto espresso dal Consiglio provinciale di Trento. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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